Documento
Md Napoli su carcere
MD SEZIONE NAPOLETANA
EMERGENZA CARCERE
La Sezione Napoletana di Magistratura Democratica, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, vuole portare all’attenzione della pubblica opinione il drammatico scenario che ogni giorno si vive nelle realtà carcerarie del Distretto. Abbiamo ascoltato nelle ultime settimane accorate affermazioni di esponenti politici locali e nazionali che si dicono garantisti e affermano di ritenere ‘ingiusta’ la carcerazione in attesa di giudizio.
Bisognerebbe chiedersi – ferma restando la condivisibile necessità di limitare il più possibile le restrizioni di libertà in corso di processo – quanto impegno viene profuso da tutti coloro che rivestono ruoli istituzionali per limitare le sofferenze di chi quella condizione è già costretto – da anni - a vivere, se è vero che: IN CAMPANIA VI SONO ATTUALMENTE 8.000 detenuti ripartiti in 17 ISTITUTI; IL NUMERO DI SUICIDI NELLE CARCERI ITALIANE NEL 2011 E’ STATO DI 62; PRESSO IL CARCERE di NAPOLI POGGIOREALE SONO ATTUALMENTE PRESENTI 2603 DETENUTI A FRONTE DI UN MASSIMO TOLLERABILE DI 1900. Tra questi il 70% circa non è recluso in forza di sentenza definitiva ma di provvedimenti cautelari o di primo grado. Partecipano a progetti educativi solo 320 detenuti e dal mese di febbraio prossimo le ore disponibili per i colloqui con gli psicologi saranno soltanto 10 al mese. PRESSO IL CARCERE DI SANTA MARIA CAPUA VETERE SONO ATTUALMENTE PRESENTI 952 detenuti su un massimo tollerabile di 600. Tra questi, ben 614 sono in attesa di sentenza definitiva, 200 sono stranieri, 170 risultano tossicodipendenti. Soltanto 90 detenuti sono ammessi al lavoro interno all’istituto (meno del 10%) e i turni di servizio vedono presenti soltanto 230 unità di personale (solo ¼ della popolazione carceraria). Nel periodo estivo vi è carenza idrica ai piani alti dell’edificio per difetti di progettazione dell’impianto.
LO SCANDALO PERMANENTE DEGLI OPG E’ FINALMENTE DIVENTATO PATRIMONIO DI CONOSCENZA COLLETTIVA E LA LORO PROSSIMA CHIUSURA NON PUO’ CHE ESSERE SALUTATA CON FAVORE MA TUTTI GLI OPERATORI SEGNALANO LA TOTALE CARENZA DI STRUTTURE TERRITORIALI ADEGUATE A RACCOGLIERE E CURARE CHI FINALMENTE NE VERRA’ FUORI . IL SISTEMA DI ASSISTENZA SANITARIA INTERNO AGLI ISTITUTI– CON COMPETENZE PASSATE ALLE ASL – PRESENTA GRAVISSIME CARENZE, CON TEMPI NON CALCOLABILI PER L’ESECUZIONE DI BANALI ACCERTAMENTI DIAGNOSTICI.SONO COSTANTEMENTE RISCONTRATI TENTATIVI DI INTRODUZIONE DI SOSTANZE STUPEFACENTI ALL’ INTERNO DEI PENITENZIARI, A DIMOSTRAZIONE DEL FATTO CHE MANCANO OCCASIONI POSITIVE DI RISOCIALIZZAZIONE.
L’ALLOCAZIONE DEI DETENUTI SUL TERRITORIO NAZIONALE NON SEMPRE CORRISPONDE A LOGICHE DI TUTELA DEI RAPPORTI FAMILIARI E DI CONTINUITA’ DELLA ASSISTENZA SANITARIA: tra i molti casi che potremmo citare c’è quello di Roberto, trasferito dal Lazio a Secondigliano. E’ un malato di tumore con gravi problemi cardiaci. L’Ospedale Pertini di Roma lo aveva già operato una prima volta ed è disponibile ad un nuovo intervento – di importanza vitale – che ancora non viene eseguito in virtù del trasferimento. Vi è inoltre un detenuto a Secondigliano cui manca mezzo piede, la protesi deve essere rimodellata periodicamente, in Campania non esiste la possibilità di farlo, non riesce a ottenere il trasferimento provvisorio a Bologna dove potrebbe essere realizzato tale tipo di intervento, morale sta tuttora sulla sedia a rotelle.
A FRONTE DI TUTTO CIO’ LE MODIFICHE NORMATIVE IN TEMA DI ALLEGGERIMENTO NUMERICO DELLE PRESENZE DI CERTO SEGNALANO UNA RINNOVATA CONSAPEVOLEZZA CIRCA LA GRAVITA’ DELLA ATTUALE SITUAZIONE MA LASCIANO ANCORA NON RISOLTI I GUASTI STRUTTURALI E NON RIMUOVONO ALCUNE CAUSE DI FONDO DELLE SOFFERENZE: OCCORRE RIFORMARE RADICALMENTE L’ISTITUTO DELLA RECIDIVA E DUNQUE AMPLIARE IL RICORSO ALLE MISURE ALTERNATIVE, INVESTIRE RISORSE NELL’ASSISTENZA E RILANCIARE I PERCORSI DI RISOCIALIZZAZIONE.IL CARCERE, ALTRIMENTI, NON POTRA’ CHE DIVENTARE UN LUOGO DI ULTERIORE MOLTIPLICAZIONE DEL DISAGIO CHE INVESTIRA’ LA REALTA’ SOCIALE CHE LO CIRCONDA E CHE – VOLUTAMENTE – LO DIMENTICA.
Napoli 28 gennaio 2012 La Sezione Napoletana di MD
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