Agemda/ Conferenza di Medel

Agemda/ Conferenza di Medel

di Esecutivo di Magistratura Democratica
Il programma

ROMA - Doppio appuntamento per Medel a Roma il 4 e il 5 novembre, presso l'hotel Villa Aurelia.

Venerdì 4 alle 15 è in programma un incontro sul ruolo del pubblico ministero, a cui parteciperanno tra gli altri Edmondo Bruti Liberati e Luigi Ferrajoli.

Il giorno seguente il Consiglio d'amministrazione dell'associazione si riunirà per il rinnovo dei vertici.


IL PROGRAMMA:


Seminario Pubblico

IL PUBBLICO MINISTERO, L’ACCESSO AL GIUDICE, I DIRITTI DELL’UOMO

Roma, 4 novembre 2011- ore 15.00-19.00

Centro congressi Villa Aurelia – Sala Anfiteatro - Via Leone XIII, 459


ore 15.00: interventi di saluto

- Valerio Fracassi, segretario generale del Movimento per la giustizia–Articolo 3

- Pier Giorgio Morosini, segretario generale di Magistratura democratica


ore 15.30: introduzione:

- Vito Monetti, presidente Medel


Ore 15.45: relazioni:

- Vitaliano Esposito, procuratore generale presso la Corte di cassazione

- Eric Alt, magistrato della Corte di cassazione, Francia

- Edmondo Bruti Liberati, procuratore della Repubblica, Milano

- Antonio Cluny, procuratore generale aggiunto, Portogallo

- Luigi Ferrajoli, Università di Roma 3

Anca JurmaDirezione nazionale anticorruzione, Romania

Marcin Jedruszczakprocuratore militare, Poznan,Polonia

- Werner Kannenberg, magistrato, Ministero federale della giustizia, Germania

                          

                                              Traduzione simultanea: italiano – francese – inglese                                                       

                    



04/11/2011

Articoli Correlati

Prove generali per un Pubblico Ministero scelto dal Ministro

Considerazioni a margine delle vicende Eurojust ed EPPO


Il ruolo del Pubblico Ministero nell’ordinamento è al centro di accese discussioni almeno dalla prima metà degli anni ’90. La “separazione delle carriere” rappresenta il punto di approdo per chi vuole spezzare l’appartenenza ad un unico ordine giudiziario di giudici e pubblici ministeri. Una riforma che - mai come oggi – sembra avere il vento in poppa con un Ministro che se ne è fatto principale sponsor.

Immigrazione

La risposta paradossale: contro i diritti, contro la razionalità


Il decreto-legge n. 20 del 2023, all’articolo 7, abroga il terzo e quarto periodo dell’articolo 19 comma 1.1. del decreto legislativo n. 286 del 1998 (Testo unico sull’immigrazione), che consentivano il riconoscimento della protezione speciale alle persone che in Italia avevano costruito una vita privata e familiare. Norma per la quale, è di tutta evidenza, non sussistono i requisiti della necessità e dell’urgenza previsti dall’articolo 77 della Costituzione.

Ordinamento giudiziario e Costituzione

Per un pubblico ministero non separato. Per un pubblico ministero primo tutore dei diritti costituzionali e delle garanzie individuali


Sono all’esame del Parlamento diversi progetti di legge costituzionale in «materia di separazione delle carriere giudicante e requirente della magistratura» (proposta di legge costituzionale Costa, A.C. 23-2022; Giachetti ed altri, A.C. 434-22; Calderone e altri, A.C. 806-23; Morrone ed altri, A.C. 824-23; altre sono annunciate e non ne è ancora noto il testo).

venerdì 4 giugno 2021, ore 15:00/18:00 e sabato 5 giugno 2021, ore 10:00/13:00

Il ruolo del PM nella giurisdizione: attualità e prospettive

Venerdì 4 e sabato 5 giugno 2021, su piattaforma Zoom, si è tenuto il Webinar organizzato da Magistratura democratica dedicato al Pubblico Ministero e al suo ruolo nella giurisdizione, tra attualità prospettive.

martedì 18 maggio 2021, ore 15:00/17:00

La Carta Europea dei diritti fondamentali e i diritti sociali

A partire dalle ore 15:00 di martedì 18 maggio 2021, su piattaforma Zoom, si è tenuto il Webinar organizzato dal Gruppo Europa di Magistratura democratica, dedicato al tema dell'efficacia in campo sociale della Carta Europea dei diritti fondamentali.

Il "caso Calabria"

Il Pubblico Ministero, il giudice e la comunicazione

Crediamo nel ruolo del Pubblico Ministero che, quale primo tutore delle garanzie e dei diritti costituzionali, agisce nella consapevolezza della necessaria relatività delle ricostruzioni accusatorie e della necessità di verificarle nel contraddittorio, e non in quello di parte interessata soltanto al conseguimento del risultato, lontano dalla cultura della giurisdizione e dall’attenzione all’accertamento conseguito nel processo. E crediamo nell’impegno dei magistrati che, anche nei contesti territoriali più difficili, continuano a svolgere con questa consapevolezza le loro funzioni, incarnando una giurisdizione terza e imparziale, vera precondizione per un esercizio corretto del difficile compito di giudicare.

Il carcere, il virus e noi

Per una penalità umana, diversa e differenziata

Anche nell’attuale situazione di grave crisi sanitaria restano numerosi i detenuti che scontano pene irrisorie, non potendo accedere ad alternative al carcere soltanto perché privi di risorse, a partire da un’abitazione. Queste condizioni di marginalità sociale, troppo frequenti nel carcere, impongono di immaginare una penalità diversa e differenziata, a partire dalla struttura dei reati e dalle ipotesi di sanzione, per arrivare a modelli penitenziari alternativi alla prigione. Rispondere solo con le parole "più carcere" e "più carceri’" significa, infatti, chiudere gli occhi davanti ad una realtà, qual è quella attuale, che troppo spesso vede le prigioni soltanto come luoghi per immagazzinare corpi, senza concrete e realistiche possibilità di risocializzazione.

Pubblico ministero e Costituzione

Il documento delle Procure e la necessità di un confronto

Il recente documento siglato tra alcuni Procuratori e l'UCPI costituisce un'occasione preziosa per riflettere sui cambiamenti culturali che hanno interessato la magistratura requirente e che ne hanno determinato il progressivo allontanamento dal suo progetto costituzionale di potere diffuso, in favore di un modello individualistico e verticistico, improntato alla logica della performance, della burocrazia e dei numeri.

Una recente decisione del Tribunale di Napoli

Giudici e immigrazione, diritto e non pregiudizio

Un quotidiano attacca la decisione che riconosce la protezione umanitaria per l'emergenza sanitaria nel paese d'origine e accusa il tribunale di Napoli di usare la pandemia come una scusa per "spalancare i porti ai migranti". E la stessa sorte tocca alla nota che commenta il provvedimento. I diritti, però, non possono piegarsi a logiche politiche o di propaganda.