Turchia
La lettera di Medel alla Nato
I magistrati europei chiedono alla NATO di richiedere alla Turchia l'immediata liberazione delle migliaia di magistrati arrestati in Turchia.
Berlino, 26 luglio 2016
MEDEL (Magistrati europei per la democrazia e le libertà ) chiede al Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg "di chiedere alla Turchia il rispetto del Trattato e degli accordi NATO e di liberare i giudici e pubblici ministeri arrestati senza giusto processo e senza rispetto dei principi dello Stato di diritto.
La lettera alla NATO giunge dopo che oltre 2.700 magistrati sono stati destituiti in una notte e molti di loro arrestati dopo il fallito tentativo di colpo di Stato.
Una precedente lettera e' stata inviata a tutte le istituzioni europee chiedendo loro di richiedere alla Turchia l'immediata liberazione dei magistrati arrestati.
Nella lettera inviata alla NATO i magistrati europei fanno riferimento alle dichiarazioni dell'Ambasciatore della Turchia in Romania, Osman Koray Ertaş, che ha rivelato in un'intervista che la "colpa" di questi magistrati sarebbe di avere condiviso convinzioni non accettate dal governo.
Ha anche rivelato che sin dal 2014 il governo, utilizzando le agenzie di intelligence, ha lavorato intensamente per identificare in ciascuna istituzione le persone che condividevano queste convinzioni.
"Ovviamente, i nostri servizi di intelligence hanno fatto il lavoro maggiore", ha dichiarato l'ambasciatore Ertaş nell'intervista.
"E' sconvolgente scoprire che in un paese membro della NATO un quarto dei giudici in Turchia e' stato destituito in una notte sulla base di "indagini" svolte dalle agenzie di intelligence, e senza essere stati ancora processati e condannati per avere compiuto qualcosa di illegale", dicono i magistrati europei.
MEDEL fa riferimento al discorso del Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg, che il 18 luglio 2016, dopo l'inizio della destituzione di massa dei magistrati turchi, ha affermato che "essere parti di un'unica comunità di valori e' essenziale per la Turchia, come per gli altri Alleati, per assicurare il pieno rispetto della democrazia e delle sue istituzioni, dell'ordine costituzionale, dello Stato di diritto e delle libertà fondamentali".
Questi principi democratici comuni sono stati dichiarati come condivisi anche dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, quando ha sottoscritto il 9 luglio 2016 la Dichiarazione comune NATO di Varsavia. In questa Dichiarazione si afferma, tra l'altro: "Siamo uniti, ed agiamo uniti, per la difesa del nostro territorio, delle nostre popolazioni, e dei nostri valori comuni".
Nella Dichiarazione di Varsavia si afferma anche che: "unita dal nostro perdurante legame transatlantico, e dal nostro impegno per la democrazia, la libertà individuale, i diritti umani e lo Stato di diritto, la NATO continuerà ad agire per la pace, sicurezza e stabilità in tutta l'area Euro-atlantica, in conformità con i principi della Carta delle Nazioni Unite".
"Non può esserci democrazia, libertà individuale, rispetto dei diritti umani, Stato di diritto se i giudici sono arbitrariamente destituiti ed arrestati", affermano i magistrati europei. Nella conclusione della lettera, i magistrati europei ribadiscono la loro richiesta al Segretario Generale della NATO "di richiedere alla Turchia il rispetto dei valori democratici affermati a Varsavia, di liberare i giudici e pubblici ministeri arbitrariamente arrestati e di far tornare la Turchia al suo ordine democratico, l'unico che può portare pace e prosperità al popolo turco".
MEDEL ( Magistrats européens pour la démocratie et les libertés) è un'associazione di giudici e di pubblici ministero europei, costituita con il principale scopo di difendere l'indipendenza dei sistemi giudiziari, la democrazia e i diritti umani. Aderiscono a Medel 22 associazioni nazionali di magistrati di 15 paesi europei, inclusa la Turchia.
____________________
Versione in inglese del comunicato di Medel
La lettera al Segretario generale della Nato può essere letta qui
(26 lugio 2016)
Articoli Correlati
Noi e Medel
Dichiarazione sugli attacchi contro la magistratura italiana
MEDEL esprime forte preoccupazione per gli attacchi pubblici e la campagna mediatica in corso contro la magistratura a seguito delle decisioni emesse dalla sezione della protezione internazionale del Tribunale di Roma in relazione ai primi casi di applicazione del cd. Protocollo Italia-Albania.
Noi e Medel
Dichiarazione sugli attacchi e le interferenze contro la magistratura italiana
MEDEL esprime vivo allarme per gli attacchi portati alla magistratura italiana attraverso una campagna mediatica e pubbliche dichiarazioni, provenienti dai rappresentanti dei più alti livelli di governo e delle istituzioni, che accusano i magistrati di un uso politico strumentale delle indagini e dei processi.
Noi e Medel
Dichiarazione di MEDEL sull’indipendenza dei sistemi giudiziari e la sicurezza economica
L'indipendenza materiale dei giudici è una garanzia essenziale della loro indipendenza e, allo stesso tempo, del corretto funzionamento del sistema giudiziario nel suo complesso.
La garanzia di stipendi e di pensioni di anzianità adeguate, garantendo ai magistrati l'indipendenza finanziaria e mettendoli al riparo da pressioni e influenze indebite, svolgono un ruolo importante in questa prospettiva.
Noi e Medel
A sostegno di Murat Arslan
"Non abbiamo lasciato la magistratura del nostro paese al suo destino. Abbiamo lasciato delle tracce in ogni angolo per guidarci al ritorno. Oggi assistiamo ad esili e detenzioni, ma tutto ciò non cambia la realtà. Il prezzo che stiamo pagando non fa altro che aumentare la nostra fiducia nel ritorno dello stato di diritto e della democrazia e la nostra volontà di lottare per questo scopo" – (Murat Arslan, nel discorso scritto in occasione del conferimento del Premio Václav Havel per i diritti umani 2017).
Noi e Medel
Immigrazione in Europa e diritti fondamentali. Quale progetto per la prossima legislatura europea?
12 aprile 2024 - Università Roma Tre, ore 9.00 - 17.30
Dipartimento di Giurisprudenza, Sala del Consiglio - Via Ostiense, 161/165, Roma