Noi e Medel
Dichiarazione sugli attacchi e le interferenze contro la magistratura italiana
MEDEL esprime vivo allarme per gli attacchi portati alla magistratura italiana attraverso una campagna mediatica e pubbliche dichiarazioni, provenienti dai rappresentanti dei più alti livelli di governo e delle istituzioni, che accusano i magistrati di un uso politico strumentale delle indagini e dei processi.
Un'altra soglia preoccupante di interferenze e di attacchi è stata superata con le recenti dichiarazioni sui pubblici ministeri impegnati in un processo che vede imputato un Ministro della Repubblica per aver impedito alla nave Open Arms, che trasportava 147 migranti salvati in mare, di attraccare in Italia. Senza alcuna considerazione delle argomentazioni giuridiche portate dai procuratori e del pieno rispetto delle procedure previste dall'ordinamento giuridico nel caso di procedimenti contro ministri, tali dichiarazioni hanno riproposto all'opinione pubblica l’immagine di una magistratura che svolge un ruolo di opposizione attiva al Governo e alle sue politiche migratorie, e che agisce in spregio al principio della separazione dei poteri.
Tutto questo appare ancora più allarmante se si considerano i progetti di riforma in campo per modificare il quadro costituzionale che finora ha garantito l'indipendenza dei pubblici ministeri e della magistratura nel suo complesso.
MEDEL ribadisce che:
-in uno Stato di diritto, la magistratura, come qualsiasi altra istituzione che detiene ed esercita prerogative nell'interesse della comunità, risponde nei confronti della società che serve ed è soggetta alla valutazione critica delle proprie azioni;
- in uno Stato di diritto, tuttavia, è chiaro il confine tra la critica pubblica alla magistratura- che implica il rispetto istituzionale reciproco proprio della dialettica democratica - e la sua delegittimazione, che rappresenta invece una pericolosa minaccia all’ indipendenza del sistema giudiziario e un pregiudizio alla fiducia dei cittadini nella sua imparzialità ed equità;
- in uno Stato di diritto, ogni atto è soggetto al controllo di conformità per quanto riguarda il rispetto dei diritti fondamentali tutelati dalle leggi applicabili;
- in uno Stato di diritto, i giudici e i pubblici ministeri agiscono come garanti dell'uguaglianza delle persone davanti alla legge, senza distinzione di ruoli e funzioni, e proteggono quei diritti fondamentali che le nostre Costituzioni e le norme sovranazionali garantiscono, come diritti universali, a tutti gli individui.
Sullo sfondo dell'esperienza di regressione dello Stato di diritto in Europa, che dimostra come i sistemi giudiziari siano spesso il primo bersaglio dei processi di arretramento democratico, MEDEL:
- chiede che sia rispettato il ruolo costituzionale della magistratura;
-esprime la sua solidarietà a tutti i magistrati europei impegnati nella difesa dei diritti fondamentali e dello Stato di diritto.
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12 aprile 2024 - Università Roma Tre, ore 9.00 - 17.30
Dipartimento di Giurisprudenza, Sala del Consiglio - Via Ostiense, 161/165, Roma
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