Polonia
Nuova procedura di infrazione per le riforme sulla giustizia
La Polonia è venuta meno agli obblighi derivanti dall'articolo 19 del trattato sull'Unione europea e dall’art. 47 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, che sanciscono il diritto ad un ricorso effettivo davanti ad un tribunale imparziale e indipendente; il nuovo sistema disciplinare prevede che i giudici possano essere sottoposti a procedimenti e sanzioni disciplinari in relazione al contenuto delle loro decisioni giudiziarie; non è garantita l'indipendenza e l'imparzialità della Sezione disciplinare istituita presso la Suprema Corte, che esamina le decisioni prese nell’ambito dei procedimenti disciplinari, composta solo da nuovi giudici selezionati dal Consiglio Giudiziario Nazionale – sospeso il 17 settembre 2018 dalla Rete dei Consigli di Giustizia in quanto non può più considerarsi istituzione indipendente dal potere esecutivo e legislativo né istituzione in grado di sostenere il sistema giudiziario nell’esercizio indipendente della giurisdizione – i cui membri togati sono oggi nominati dalla Camera bassa del Parlamento polacco; il nuovo regime disciplinare non garantisce che un tribunale "istituito dalla legge" si pronunci in primo grado in quanto il presidente della Sezione disciplinare può individuare, sulla base di una decisione ampiamente discrezionale, il tribunale di primo grado che deve conoscere del caso e limita il diritto di difesa e i diritti processuali dei giudici sottoposti al procedimento poiché non garantisce che i casi saranno trattati in un periodo di tempo ragionevole.
La Commissione ritiene inoltre che la Polonia sia venuta meno agli obblighi previsti dall'articolo 267 del TFUE, che sancisce il diritto di giudici a presentare domande di pronuncia pregiudiziale alla Corte di giustizia dell'UE. Medel era già intervenuta nell’ottobre 2018 per segnalare la gravità di quanto accaduto con l’avvio di procedimenti disciplinari contro gli stessi giudici che avevano proposto rinvii pregiudiziali alla Corte di Giustizia in relazione alle nuove leggi approvate sulla Suprema Corte e sul Consiglio di Giustizia, sia per l’abbassamento dell’età del pensionamento sia per le nuove disposizioni in materia di responsabilità disciplinare che attribuiscono all’esecutivo un controllo pieno sui giudici, privati di fondamentali garanzie processuali.
Con la dichiarazione di oggi Medel vuole sottolineare l’importanza dell’intervento della CE a tutela dell’indipendenza dei sistemi giudiziari e dei principi dello Stato di diritto, quale valore che è a fondamento dell’ Unione, e riaffermare il suo sostegno ai giudici e ai pubblici ministeri della Polonia che, nella giurisdizione e nel paese, portano avanti un’azione forte e coraggiosa a difesa dell’indipendenza della magistratura e dei valori dello stato di diritto (il video realizzato da Iustitia, l’associazione che aderisce a Medel, è una testimonianza dell’impegno di questi anni per contrastare le riforme sulla giustizia http://www.magistraturademocratica.it/articolo/il-messaggio-dei-giudici-polacchi-aderenti-a-iustitia_2983.php).
Mariarosaria Guglielmi
Vice presidente di Medel
SULLA NUOVA PROCEDURA DI INFRAZIONE CONTRO LA POLONIA
Il 3 aprile 2019 la Commissione Europea ha deciso di avviare una procedura di infrazione in relazione al nuovo sistema disciplinare per i giudici in Polonia.
Medel apprezza questa decisione, sottolineando che il meccanismo ex art. 258 TFUE è l’unico con effettive potenzialità di arrestare il processo di smantellamento dello Stato di diritto in Polonia.
La prima richiesta di Medel per iniziative in questa direzione è stata inviata al Vice Presidente della Commissione Europea Frans Timmermans, il 21 febbraio 2019. Oggi è evidente a tutti che le azioni senza precedenti che stanno minacciando l’indipendenza dei giudici in Polonia richiedono interventi urgenti.
Il recente caso del giudice Alina Czubieniak, punita dalla nuova Sezione disciplinare della Suprema Corte con un “ammonimento” per una legittima decisione in pieno rispetto dei diritti umani- la scarcerazione di una persona con problemi di salute mentale, ingiustamente detenuta e privata della dovuta assistenza legale durante l’arresto- è un esempio inequivocabile delle distorsioni del sistema disciplinare in Polonia. In più, il giudice Alina Czubieniak sta affrontando un altro procedimento disciplinare per aver fornito alla stampa informazioni sul suo caso.
Un altro esempio eclatante di questo uso strumentale del nuovo sistema disciplinare sono i procedimenti contro i giudici che hanno preso parte alle assemblee nei tribunali e nelle corti, interrogati dagli ispettori addetti al disciplinare per acquisire informazioni su coloro che hanno organizzato e proposto le votazioni di risoluzioni critiche verso il Consiglio Giudiziario Nazionale.
Ogni settimana nuove inaccettabili decisioni vengono prese da coloro che sono addetti al sistema disciplinare , direttamente scelti dal Ministro della Giustizia/Procuratore Generale.
In questa situazione la decisione della Commissione Europea sembra giunta all’ultimo momento utile per la tutela dell’indipendenza dei giudici in Polonia.
Oggi, come sempre negli ultimi anni, Medel vuole testimoniare la sua piena solidarietà con i giudici e con i pubblici ministeri della Polonia per la loro coraggiosa azione in difesa dello Stato di diritto.
Il loro impegno è l’impegno di tutti i giudici e pubblici ministeri in Europa.
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