Marta Zavatta

Candidata indipendente alle elezioni per il rinnovo del Comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati
26 - 27 - 28 gennaio 2025

 


Perchè Md, le mie idee

Magistrata ordinaria in tirocinio presso il Tribunale di Bologna

Sono Marta Zavatta, magistrata ordinaria in tirocinio presso il Tribunale di Bologna.
Nonostante sia entrata in magistratura da pochissimo, mi è stato ripetuto più volte che, per un giovane magistrato, sarebbe meglio non impegnarsi in prima persona nella vita associativa della magistratura. Al di là del clima molto particolare che si respira oggi nel nostro Paese, che già di per sé inviterebbe a non esporsi e a rimanere in un cauto silenzio, sono gravi gli “ismi” che spesso vengono correlati all’ANM (corporativismo, correntismo, carrierismo…) e che spaventano i più giovani, allontanandoli dalla magistratura associata.
La mia candidatura all’ANM è animata dalla convinzione per cui occorre oltrepassare questo velo del timore e delle apparenze.
Oltre ogni timore, per rivendicare con forza l’essenza della giurisdizione per come voluta dalla nostra Costituzione: indipendente e sottratta al potere politico. E avere così il coraggio di attuare quel dovere costituzionale che, secondo l’interpretazione di Pino Borrè, discende dall’art. 101 Cost.: quando si afferma che “i giudici sono soggetti soltanto alla legge”, l’accento deve cadere sulla parola “soltanto”, che codifica non tanto una logica di obbedienza alla legge quanto una logica di disobbedienza a tutto ciò che legge non è.
Oltre le apparenze, per affermare una cultura dell’associazionismo consapevole che nel ruolo del magistrato vi è una intrinseca dimensione comunitaria. Infatti, è solo in un’ottica collettiva e unitaria, propria dell’ANM, che la giurisdizione può esprimere al meglio ciò che effettivamente è: elemento fondamentale della nostra Repubblica e soggetto attivo nell’attuare in concreto quel sistema democratico che la Costituzione disegna in astratto, in dialogo con gli altri poteri costituzionali e con la società civile.
Ho deciso di unirmi come candidata indipendente alla lista di Magistratura Democratica, che conosco fin dai tempi dell’università e dal tirocinio ex art. 73, perché è in MD che ho incontrato il modello di magistrato a cui ho fatto finora riferimento: non un “magistrato di clausura”, per dirlo con le parole di Marco Ramat, ma un magistrato aperto all’esterno; non un magistrato isolato nella solitudine del proprio ufficio, ma un magistrato conscio del profilo collettivo della giurisdizione, per una ANM che non si riduca a scontri di potere ma si faccia portatrice di dialoghi su valori; non un magistrato “funzionario” ma un magistrato costituzionale che fa, nell’attuazione e promozione dei diritti sanciti dalla Costituzione, la ragione del suo lavoro.
Non so se chi è stato appena nominato M.O.T. possa essere all’altezza di avere un ruolo all’interno del CDC dell’ANM, ma sono sicura che nel prossimo futuro l’ANM potrà e dovrà essere all’altezza delle sfide che sarà chiamata ad affrontare anche grazie allo sguardo fresco della giovane magistratura. Infatti, essere diventati da poco magistrati non può essere una scusa per rimandare la propria partecipazione attiva alla magistratura associata: nel reciproco scambio di idee, anche se ci riconosciamo in valori diversi, siamo chiamati a dare il nostro genuino contributo alla costruzione della comunità a cui apparteniamo.

Marta Zavatta

 

- Anm, Marta Zavatta, la magistrata che suona la carica dei trentenni: “Con la riforma meno protetti”, la Repubblica, 16 dicembre 2024

 

 

 

 

 

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