A proposito di una <i>bozza</i> e del reclutamento dei magistrati

Comunicati

A proposito di una bozza e del reclutamento dei magistrati


Ieri, in serata, un’agenzia di stampa ha diffuso la notizia di un progetto del Governo diretto a bandire un concorso straordinario per il reclutamento di magistrati, riservato solo a chi abbia svolto le funzioni di magistrato onorario. 


Una successiva, timida, smentita, sempre affidata alla stampa, comunica che nessuna bozza è stata esaminata nelle sedi deputate. Trapela, insomma, che la bozza esista. E che esista non sorprende affatto. Basta consultare il sito del Centro Studi Livatino, per rinvenire un autorevole intervento del 25 maggio 2022 dell’attuale Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, On.le Alfredo Mantovano, in cui, nel contesto di un’articolata riflessione sul concorso di accesso alla magistratura e sull’organico, si legge, fra l’altro, che 


L’emergenza dovrebbe suggerire soluzioni coerenti: alcune di immediata realizzazione, altre di medio e lungo termine. Quanto alle prime, soprattutto dopo la sentenza della Corte costituzionale n. 42/2021, che ha posto limiti all’utilizzo dei magistrati onorari in grado di appello …, è ancora più urgente domandarsi perché non attingere al loro interno: perché, cioè, non puntare al progressivo assorbimento dei giudici onorari nella magistratura ordinaria, facendolo coincidere con un congruo aumento dell’organico. Si tratta di circa 5.000 professionisti impiegati quasi a tempo pieno nell’amministrazione della giustizia, che hanno maturato qualche anno di esperienza, e per questo – se non tutti e tutti insieme – ben potrebbero transitare nei ruoli ordinari. Si potrebbe optare fra quote loro riservate nell’ambito di concorsi ordinari, ovvero – e in modo più netto – un concorso per titoli loro dedicato, da svolgere rapidamente. Chi obietti sulla adeguatezza di tale soluzione per un verso non considera le forti competenze accumulate da non pochi di loro, per altro verso non spiega perché – se si nutrono tali riserve – si permette loro di amministrare larghi settori della giustizia civile e penale, e infine ignora quanto si sia abbassato il profilo medio dei magistrati ordinari. Va vinta la resistenza dell’Anm alla ‘contaminazione’: ma non dovrebbe essere difficile, vista la credibilità non eccellente di cui l’Associazione oggi gode”.


Non sembra, allora, una bozza, ma un progetto ancora più strutturato, di cui si fatica a capire la necessità (essendo stati banditi già tre concorsi ordinari per il prossimo futuro), che appare ispirato ad un’ottica aziendalistica, di mera produttività e non di servizio, e che ha l’obiettivo di minare la disciplina costituzionale dell’accesso alla magistratura, fondato sull’apertura a tutti i cittadini, e non a pochi (o a pochi eletti), e sulla base di un pubblico concorso per esami, e non per titoli. La magistratura trova larga parte della sua legittimazione istituzionale proprio nell’accesso al ruolo ordinario da parte di ognuno che ne abbia merito e all’esito di un concorso serio, e difficile. 


Md riconosce alla magistratura onoraria un ruolo essenziale nel quotidiano esercizio della giurisdizione e si è sempre spesa, in linea con i pronunciamenti della CGUE, per il riconoscimento di ogni forma di tutela dei diritti (economici e non) di chi è protagonista, con i magistrati ordinari, ogni giorno, nelle aule di giustizia. Se, in passato, si è sottovalutato il problema di una vera e propria forma di precariato nel mondo della giustizia, pare che, finalmente, si stia ponendo mano ad un progetto organico sulla magistratura onoraria. Non vorremmo, però, che, il giusto disegno di risistemazione della magistratura onoraria divenga, surrettiziamente, mediante questo ulteriore, e diverso, strumento, l’occasione per realizzare, attraverso un’innaturale torsione del sistema di accesso alla magistratura, in spregio alle norme costituzionali degli art. 97 e 106, un ulteriore percorso di delegittimazione della magistratura.

L’ANM si è già espressa, in occasione dell’ultimo CDC, sebbene a maggioranza, sul complessivo disegno che sembra in atto per minare l’assetto costituzionale della magistratura e siamo certi che proseguirà nel suo continuo impegno di difesa di quell’assetto. Siamo anche certi che lo farà in maniera unitaria, avendo il sostegno di Md, e che rifuggirà inutili corse in avanti, o ricerche di visibilità, da parte di alcuni, specie di chi chiede di essere ricevuto dal Ministro uti singulus.

 

L’Esecutivo di Magistratura democratica

01/02/2024

Articoli Correlati

Comunicati

25 Aprile, Costituzione, giurisdizione


Il fascismo fu anche giurisdizione.


Fu il Tribunale speciale per la difesa dello Stato istituito nel 1926 (e ricostituito nella Repubblica sociale italiana) che inflisse agli antifascisti decine di migliaia di anni di reclusione, confino, sorveglianza speciale di polizia.


Fu il “servile e osannante conformismo” (parole di Umberto Terracini, presidente dell’Assemblea Costituente) condiviso da una parte della magistratura e da buona parte delle “alte magistrature” immortalate nella cronaca dell’apertura dell’anno giudiziario del 1940 mentre acclamano il duce che riceve i capi degli uffici giudiziari a Palazzo Venezia.


La democrazia costituzionale esige che il quadro normativo che regola lo svolgimento della funzione giusrisdizionale non diventi lesione del ruolo costituzionale della giurisdizione; e che, nell’intera loro attività, i magistrati riescano a “essere la Costituzione” rifiutando il conformismo, non nelle sue ultime e drammatiche esternazioni ma sin dalle sue prime manifestazioni.

Comunicati

La riforma del Testo unico sulla dirigenza giudiziaria: un’opportunità da cogliere senza esitazioni


Magistratura democratica, ad esito di una elaborazione collettiva del gruppo, maturata nel tempo, offre alla riflessione delle istituzioni, della magistratura associata e di tutti i magistrati e i giuristi, una riflessione sull’attuazione del decreto legislativo n. 44 del 2024.


I compiti che il CSM dovrà svolgere per attuare la riforma della dirigenza giudiziaria consentono, se lo si vorrà, di dare strumenti per la trasparenza e la leggibilità delle scelte, che valorizzando la scelta di criteri generali piuttosto che di criteri sulla singola nomina, può consentire di combattere l’indispensabile battaglia contro il carrierismo e il clientelismo da troppo tempo rimandata.

Comunicati

Garanzia o interferenza?


La giornata delle cronache del mondo giudiziario si apre con la notizia di un ulteriore episodio di voto decisivo del Vice presidente del CSM, questa volta ago della bilancia nella nomina del Presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria.

Comunicati

Carcere e gravidanza


È di questi giorni la notizia di una giovane donna tunisina, tratta in arresto a novembre per possesso di stupefacente, sottoposta a custodia cautelare presso la Casa circondariale di Sollicciano, in stato di gravidanza e costretta dopo quattro mesi ad abortire per motivi di salute.

Giornata internazionale delle donne in magistratura, 10 Marzo 2024

MEDEL celebra la Giornata del 10 Marzo, sottolineando ancora una volta l'impegno delle donne per la giustizia e per lo Stato di diritto.


Ovunque, le donne hanno portato un cambiamento democratico all'interno dei sistemi giudiziari: una nuova idea di uguaglianza che ha favorito il progresso della cultura dei diritti; una nuova concezione dell'apertura e della rappresentatività - e una maggiore legittimità democratica - dei sistemi giudiziari in tutto il mondo.