Marco Patarnello
Candidato alle elezioni per il rinnovo del Comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati
26 - 27 - 28 gennaio 2025
Perchè Md, le mie idee
Sostituto procuratore generale della Repubblica presso la Corte di Cassazione
E’ importante impegnarsi
Nato a Bari, ho fatto il tirocinio da uditore a Lecce, nel 1989. Prime funzioni da pretore del lavoro a L’Aquila, quindi giudice civile a Roma. Fuori ruolo come magistrato segretario al CSM, sono tornato a fare il giudice del Tribunale di Roma, passando all’ufficio GIP, che ho ricoperto per otto anni. Nuovamente al CSM -dapprima all’Ufficio studi, poi come vicesegretario generale- sono poi ritornato ancora una volta al Tribunale di Roma, ma al riesame e misure di prevenzione antimafia. Ho, successivamente, voluto sperimentare la magistratura di sorveglianza, dove sono stato oltre sette anni: esperienza straordinaria. Infine, sono passato da poco nel mondo requirente, come sostituto alla Procura generale della Cassazione.
E così sono trascorsi oltre trentacinque anni, ricchissimi. In cui ho potuto maturare una profonda conoscenza della magistratura e del suo ordinamento.
Ho avuto il privilegio di attraversare fasi estremamente diverse della vita della magistratura. Talune decisamente dolorose e cupe. Con una formazione universitaria soprattutto da civilista, ho amato molto la materia penale. Oggi credo di poter dire che del diritto mi affascina soprattutto la sua capacità di risolvere nel miglior modo possibile i problemi delle persone. A questo cerco di contribuire.
Gli anni più recenti sono stati tra i più difficili e insidiosi per la magistratura italiana. Le ragioni sono molteplici e solo in parte ci riguardano direttamente. Una parte di queste difficoltà sono direttamente legate ad errori che abbiamo commesso noi. Abbiamo consentito una degenerazione etica e civile che avremmo dovuto considerare inaccettabile, lasciando prendere il sopravvento al carrierismo e alla gestione clientelare della nostra vita associativa, quando non francamente spregiudicata. Con molta difficoltà tentiamo di uscire da questa fase. Solo facendo un passo avanti -partecipando e resistendo al disimpegno- possiamo sperare di riprenderci una gestione disinteressata -ma anche culturalmente qualificata- del nostro stare insieme, del nostro autogoverno e del nostro impegno nella società. E solo così possiamo sperare di essere ascoltati.
Ma non abbiamo commesso solo errori. Abbiamo contribuito alla crescita civile, culturale e giuridica di questo paese, anche con generosità e sacrificio e spesso con elevati costi personali (e chi ci sta intorno lo sa bene). E’ un contributo che abbiamo dato con la qualità dei nostri provvedimenti, ma anche con la nostra partecipazione al dibattito interno e pubblico, con la nostra elaborazione costituzionale, con la raffinatezza del nostro ordinamento professionale. Qualità riconosciute e apprezzate in tutta Europa, che guarda al nostro modello con rispetto e considerazione.
La giustizia è uno degli architravi che reggono una società democratica. Su di essa si fonda la tenuta ideale, il progetto stesso di una comunità ed è necessario che essa sia garantita da un sistema che funzioni e risponda in modo idoneo ai principi costituzionali che fondano il nostro ordinamento. Chiedere e pretendere attenzione per questo non significa invocare privilegi o attenzioni corporative o di casta, significa difendere i diritti dei cittadini.
Una magistratura autenticamente autonoma e indipendente è una premessa irrinunciabile per una società democratica. Tocca a ciascuno fare la sua parte per difenderla. Ma solo facendolo insieme, confrontandosi lealmente, è possibile farlo bene e utilmente.
E’ con questo spirito e per queste ragioni che chiedo il voto, in questa lista.
- E giustizia sia, Questione giustizia, 23 gennaio 2024
- Lettera ai colleghi sul referendum, Questione giustizia, 25 gennaio 2022
- Etica, magistratura e società. Pensieri e parole, Questione giustizia, 11 gennaio 2022
- La parabola discendente della magistratura?, Questione giustizia, 5 novembre 2020
- Tutela dei diritti e spirito del popolo, Questione giustizia, 15 marzo 2019
- 60 anni di vita: le nostre rughe, Questione giustizia, 2017