Articoli di Gruppo comunicazione di Magistratura democratica

Video

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Gruppo comunicazione di Magistratura democratica


Magistratura democratica festeggia i sessant'anni dalla sua nascita. Il Gruppo comunicazione di Magistratura democratica ha realizzato, per l'occasione, quattro video.

Editoriale

25 Aprile, Costituzione, giurisdizione

Gruppo comunicazione di Magistratura democratica


Il Tribunale speciale per la difesa dello Stato fu istituito con legge 25 novembre 1926 n. 2008; venne soppresso con decreto legge 29 luglio 1943 n. 668 dopo avere comminato ventisettemilasettecentocinquantadue anni, cinque mesi e diciannove giorni di reclusione e quarantadue pene di morte; e avere condannato dodicimila antifascisti al confino, sottoponendone oltre centosessantamila a vigilanza speciale; la Repubblica sociale italiana lo ricostituì il 3 dicembre 1943; cessò di operare con la Liberazione. 

Editoriale

La Via Maestra - Insieme per la Costituzione

Gruppo comunicazione di Magistratura democratica


Magistratura democratica partecipa alla manifestazione nazionale del prossimo 7 ottobre 2023 denominata La Via Maestra - Insieme per la Costituzione. 

Editoriale

Vento d'autunno

Gruppo comunicazione di Magistratura democratica


La nostra Newsletter del 17 luglio scorso era aperta da un editoriale intitolato “L’onda di luglio”, dedicato a vicende consiliari che avevano suscitato sconcerto.

Editoriale

L'onda di luglio

Gruppo comunicazione di Magistratura democratica


La nomina di un direttivo a Firenze, la non conferma di un semidirettivo a Catanzaro: non sono episodi singoli da discutere nell’immediatezza e poi archiviare.

Prove generali per un Pubblico Ministero scelto dal Ministro

Considerazioni a margine delle vicende Eurojust ed EPPO

a cura del Gruppo comunicazione di Magistratura democratica


Il ruolo del Pubblico Ministero nell’ordinamento è al centro di accese discussioni almeno dalla prima metà degli anni ’90. La “separazione delle carriere” rappresenta il punto di approdo per chi vuole spezzare l’appartenenza ad un unico ordine giudiziario di giudici e pubblici ministeri. Una riforma che - mai come oggi – sembra avere il vento in poppa con un Ministro che se ne è fatto principale sponsor.