Il numero dei femminicidi nel nostro Paese, circa uno ogni tre giorni, rivela una tragica realtà: sono quasi tutti uomini che appartengono alla stessa famiglia delle vittime, partner o ex compagni. Donne uccise per non aver accettato la fine di una relazione o più semplicemente perché indossavano un’occidentale minigonna. Non è solo un fenomeno criminale, ma sociale e culturale.
La narrazione, poi, che viene fatta dai mezzi di comunicazione è talvolta fuorviante, perché si assumono solo le ragioni dell’assassino e non il punto di vista della vittima. Il linguaggio usato dagli attori istituzionali coinvolti, come ci ha ricordato la Corte EDU, non è adatto a far capire le vere cause all’origine di questo fenomeno. Dovremo riuscire ad assicurare alle vittime un trattamento uguale a quello riservato agli altri reati. Non patenti di credibilità presunta, ma la certezza che saranno credute senza dover sembrare o apparire delle vittime perfette.
Per approfondimenti – Articolo di Fabrizio Filice da Questione Giustizia: “La giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne come monito alla magistratura” – https://bit.ly/3rwziUe