L’annunciata cessazione dell’operazione Mare Nostrum, sostituita – a quanto è dato di capire – da dispositivi di mera ricognizione dei confini dell’Unione Europea, comporta seri rischi che si rinnovino le tragedie in mare che, proprio l’ottobre scorso, indussero il nostro Paese ad impegnarsi per la tutela dei migranti in mare, anche in acque internazionali.
Sarebbe invece auspicabile che il semestre italiano di presidenza dell’Unione Europea sia l’occasione per promuovere politiche di protezione ed accoglienza che, superando gli egoismi nazionali e battendo i gestori del traffico criminale di esseri umani, sappiano tutelare la vita e la dignità dell’uomo, e non l’occasione per recedere da una iniziativa – certamente perfettibile, ma coraggiosa e lungimirante – che aveva posto, per una volta, orgogliosamente il nostro Paese all’avanguardia nella politica europea dell’immigrazione e dei diritti umani.
Anna Canepa segretario generale Magistratura democratica
(30 agosto 2014)