Magistratura democratica, sia pure nel rispetto della dialettica democratica che si sviluppa attorno a temi così importanti per la salute dei cittadini, considera la vaccinazione anticovid un onere, il cui mancato adempimento può giustificare una serie di calcolate restrizioni e limitazioni, adottate nell’interesse collettivo in vari ambiti della vita sociale (mobilità, accesso a luoghi pubblici, sedi di lavoro).
All’onere di vaccinarsi si accompagna il dovere, introdotto dal 6 agosto u.s. anche nel nostro Paese, di attestarne l’adempimento con una certificazione pubblica, un pass o altro chiaro segno di riconoscimento, per reintrodurre nell’esperienza sociale le condizioni di almeno relativa sicurezza e di tranquillità compromesse dalla prosecuzione dei contagi.
Magistratura democratica non condivide l’opinione di chi vuole tutelare, in modo irrazionale ed al di fuori del metodo scientifico, una idea di libertà individuale disgiunta dalla responsabilità collettiva e dalla realizzazione del bene comune, sentendo tra i suoi scopi primari la difesa dei più deboli per ragioni di salute, di giustizia sociale o di mezzi.