Sul Consiglio nazionale di Magistratura democratica

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Sul Consiglio nazionale di Magistratura democratica

Simone Silvestri
Esecutivo nazionale Md


Chi ha seguito i lavori dell’incontro di sabato dedicato a Salvatore Senese è stato, come me, sollecitato da mille suggestioni. Provo a sviluppare qualche riflessione e a raccogliere alcune considerazioni già emerse in esecutivo.


Essere in Md ha significato e significa porsi con senso critico di fronte al potere, compreso quello che esercita la magistratura nella forma di governo del suo tempo, di fronte ai conflitti di classe e sociali che sono sottesi all’essere di quel potere, di fronte ai rapporti con gli altri poteri, all’esercizio della forza pubblica, al concreto e imperfetto manifestarsi del concetto di ordine democratico.

 


Questa forma di eresia non si proclama o declama, ma si vive e si pratica tra i magistrati, gli avvocati, gli operatori del diritto e i soggetti coinvolti nella domanda di giustizia e di tutela dei diritti.

 


Questa pratica in Md non avviene in solitudine o per gruppi di migliori, ma si esprime in modo collettivo. 


Significa muoversi insieme contro quello che appare come l’ordine inevitabile delle cose. Il che vuol dire, oggi, muoversi contro la regolazione liberista dei conflitti, ma anche contro una visione del mondo (e di conseguenza dei diritti) imposta dal patriarcato (gerarchia, produttivismo, mercificazione, suprematismo, militarizzazione, guerra).


Pensare, elaborare e muoversi insieme significa partecipare attivamente, mettere a disposizione del gruppo tempo e risorse per un interesse comune perché è dalla democratizzazione del sistema e dalla soddisfazione dei diritti che deriva la ricompensa. È per questo che ci piace questo lavoro.

 


I prossimi mesi saranno densi di temi, arriverà il congresso a novembre, il prossimo anno ci saranno le elezioni del CdC ANM e poi dei consigli giudiziari, gli attacchi ai diritti sulla immigrazione, la famiglia, il gender, l’ordinamento giudiziario, la forma di governo saranno continui. Perchè le iniziative di contrasto sul territorio si moltiplichino e i gruppi di lavoro possano contare su sapienti energie serve la partecipazione di tutte e di tutti.

 


Il tema delle iscrizioni rimane centrale, ma non c’è dubbio che la migliore prova da esibire a chi ha una coscienza di sinistra – ma ancora dubita che sia pericoloso compromettersi o non si fida della “piovra correntizia” – sia  proprio il coinvolgimento nell’attività e nell’elaborazione politica di chi quel passo lo ha fatto.

 


I nostri rappresentanti in CdC (Silvia Albano, Stefano Celli, Mico Santoro), dopo avere rivendicato l’autonomia di azione di Md, sono impegnati in un continuo lavoro di sollecitazione dell’ANM sui temi ordinamentali, associativi e sociali e ci chiedono un supporto. 


Crediamo che il coinvolgimento in un gruppo di lavoro delle nuove e brillanti energie che abbiamo ascoltato sabato e che abbiamo imparato a conoscere in questo ultimo anno sia un’ottima palestra politica per comprendere le dinamiche associative e portare i propri freschi contributi.

 


Sono stato incaricato dall’esecutivo di coordinare la formazione di questo gruppo di lavoro e sollecito qui la loro disponibilità a farne parte come quella di chiunque altro iscritto. Scrivetemi una mail (o sarò io a chiamarvi …).

19/04/2023

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