L’apertura alla società nel suo complesso e agli altri attori della giurisdizione è l’unico antidoto all’autoreferenzialità e la vera garanzia della riuscita della protesta.
Protesta legittima e doverosa.
Proponiamo quindi che l’ANM nella giornata di agitazione:
– individui luoghi simbolici del territorio nazionali, collegati alla giurisdizione
– organizzi, in collaborazione con gli ordini forensi, con i sindacati dei lavoratori, una manifestazione pubblica, invitando alla stessa tutti i cittadini e gli amministratori locali;
– curi la lettura pubblica, nei medesimi luoghi, di provvedimenti innovativi, che hanno dato l’avvio ai mutamenti giurisprudenziali su temi sensibili, legati alla tutela dei diritti, al riconoscimento di situazioni degna di tutela, definito e individuato le responsabilità per i delitti che hanno segnato la storia dell’Italia repubblicana;
– predisponga nel più breve tempo possibile, anche tramite le commissioni di studio, brevi schede informative che spieghino i punti rilevanti della riforma e le conseguenze dannose per i cittadini e la giurisdizione;
– inviti tutte le sezioni e sottosezioni dell’ANM a organizzare assemblee permanenti, nelle quali ogni magistrato disponibile spiegherà i contenuti della riforma a piccoli gruppi di cittadini, instaurando con gli stessi un dialogo diretto.
L’azione della magistratura non deve essere rivolta solo a illustrare le criticità della riforma, che è la risposta sbagliata e peggiorativa a criticità che devono essere denunciate con coraggio, ma affrontate e risolte.
Per questo proponiamo anche, in parallelo, che venga organizzata una giornata di studio confronto e dibattito.
In questa giornata, coinvolgendo gli stessi attori (cittadini, avvocati, personale amministrativo, rappresentanti sindacali, amministratori locali), la magistratura associata si interrogherà sulle cadute etiche e sulla crisi di consenso che ne è derivata, e ascolterà le critiche, le proposte, le indicazioni, perché si possa restituire alla giurisdizione l’autorevolezza che le è propria.
la Dirigenza nazionale di Magistratura democratica