Europa

presentazione Europa

di Esecutivo di Magistratura Democratica

Il
Gruppo MD Europa facendo tesoro della definizione di Habermas
dell’Unione Europea come
“luogo
privilegiato della speranza umana”, si occupa da diversi anni di
contribuire allo sviluppo dell’integrazione europea e di diffondere
gli strumenti normativi e giurisprudenziali indispensabili per
l’interprete nell’attuale contesto europeo.

Tale
attività ha percorso le strade del mutato assetto dell’Unione
Europea che ha visto il progressivo allontanamento della concorrenza
dai suoi principi valoriali – la concorrenza è stata relegata nel
Protocollo 27 dal Trattato di Lisbona – e l’emersione sempre più
forte e convinta dei diritti fondamentali, da sempre patrimonio di
Magistratura Democratica.

Il
Trattato di Lisbona è entrato in vigore il I dicembre 2009
determinando una “successione” dell’Unione europea alla
Comunità europea nonché una revisione in senso proprio del Trattato
dell’Unione europea e del Trattato CE la cui denominazione è
mutata in Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE).

La
riforma ha comportato, per il tramite del nuovo art.6, il
conferimento di efficacia giuridica vincolante alla Carta dei Diritti
Fondamentali dell’Unione Europea che, citata ormai come fonte di
diritto primario in ben 36 sentenze della Corte di Giustizia, formava
da tempo il fulcro degli interessi del Gruppo Europa quale strumento
cruciale di tutela dei cittadini dell’Unione alla luce
dell’inarrestabile processo di “internazionalizzazione” dei
diritti umani.

Il
valore di diritto primario riconosciuto alla Carta di Nizza, allora,
diventa centrale nel nuovo assetto politico – giurisdizionale,
eliminando ogni dubbio negli interpreti circa la esistenza di un
elenco non più solo solenne, ma normativamente vincolante di
diritti, che, elaborato dalla Corte di Giustizia a partire da
Stauder,
nel 1969,trova
oggi giuridica certezza in un testo dotato di forza vincolante

La Carta è
stata pensata ed elaborata per essere in primo luogo fatta valere
innanzi al giudice “naturale” dei diritti, cioè quel giudice
ordinario che sarà sempre più impegnato nel proprio ruolo di organo
giudiziario di base dello “spazio giudiziario europeo”, in quanto
tale chiamato ad esercitare giustizia alla luce di principi
garantistici comuni ai cittadini europei.

La prevista
adesione dell’Unione alla CEDU imporrà, poi, una nuova riflessione
sui rapporti fra ordinamento eurounitario e CEDU che finiscono per
confermare, ancora una volta, tutta la complessità del sistema
multilivello di tutela dei diritti fondamentali, ma anche per
ribadire l’estrema rilevanza del giudice nazionale innanzi al quale
si porranno le questioni di compatibilità e conformità dei diritti
tutelati dalle Carte nazionali e sovranazionali : l’adesione
dell’U.E. alla Cedu, ancora in fieri, aprirà scenari nuovi,
complessi e ancora in larga parte da esplorare pur se estremamente
interessanti.

Il fenomeno di
ibridazione tra le fonti, soprattutto in materia di diritti
fondamentali, è del resto dilagante, basterà pensare al continuo
rinvio da parte della Corte interamericana dei diritti dell’uomo
alla giurisprudenza della Cedu o della Corte di giustizia ed
all’argomentare reticolare attraverso le varie esperienze
costituzionali, interne e sovranazionali, della nostra stessa Suprema
Corte.

Consapevole
del fatto che l’Europa ha oggi una forza trainante anche
nell’attuale contesto giurisdizionale un tempo assolutamente
inimmaginabile, il Gruppo MD Europa ha trovato il proprio ruolo nella
ricerca degli strumenti per portare questi contenuti all’interno di
Magistratura Democratica, mirando a diffondere il nuovo linguaggio
dei diritti che passa attraverso le maglie europee ed intendendo far
circolare i più recenti
standards
di tutela
delle posizioni più deboli senza sottacere le insufficienze delle
politiche e delle pronunzie sovranazionali quando si presentassero.

A partire dal
Convegno sulla Carta di Nizza – organizzato in un momento in cui
l’Europa dei diritti sembrava ancora molto di là da venire –
passando per quello sul Trattato di Lisbona si è teso ad
incrementare lo scambio di conoscenze con gli ambienti accademici
proprio con la finalità di restituire ai diritti il loro spazio
fondamentale nel dibattito dottrinario e giurisprudenziale allo scopo
di condividere con la corrente e con i più sensibili operatori del
diritto le esperienze garantiste via via affinatesi in ambito
sovranazionale.

Lo
straordinario successo dei Convegni – che
ha
trovato una propria naturale prosecuzione in diversi importanti
incontri fra i quali quello su “Internet e Diritti Fondamentali. A
partire dal caso Wikileaks”, tenutosi presso la Corte Suprema di
Cassazione il 18 febbraio scorso, nell’incontro organizzato con la
Rivista Giuridica del Lavoro sui diritti sociali dopo Lisbona
svoltosi il 14 giugno scorso ma anche in numerose altre iniziative
fra cui quella in programma per l’autunno con l’Università di
Roma 3 sui diritti fondamentali – ha poi avuto il proprio acme non
solo nelle relative pubblicazioni, ma anche nell’organizzazione del
I Workshop in Diritto Comunitario ed Internazionale svoltosi a
Venezia il 26 e 27 marzo 2010 ce del II Workshop, svoltosi l’8 e il
9 aprile scorsi, che hanno avuto la finalità di porre a confronto
magistratura ed accademia sul terreno dei più recenti sviluppi
normativi, dottrinari e giurisprudenziali in ordine ai rapporti fra
ordinamento interno ed ordinamento sovranazionale.

Il Workshop, che
diventerà un appuntamento annuale del Gruppo Europa, ha avuto il
peculiare pregio di affiancare all’approfondimento dottrinario e
giurisprudenziale un studio pratico e mirato degli operatori del
diritto sui “più scottanti” temi del diritto e della procedura
penale, del diritto e della procedura civile, del diritto del lavoro.

Da
ognuno dei menzionati Convegni è scaturita una pubblicazione – che
ha affiancato le altre pubblicazioni sulla Carta – l’ultima delle
quali
in corso
di pubblicazione, mentre la precedente, frutto della straordinaria
collaborazione di iscritti alla corrente e di accademici di chiara
fama, con l’introduzione di Giuseppe Tesauro, raccolta degli atti
del Convegno di Venezia.

Contemporaneamente
il Gruppo ha cercato di portare le indicazioni europee con
approfondimenti negli altri Convegni organizzati per settori
specifici (Napoli sui contratti a termine, Roma sui consumatori,
Palermo sulle donne e la magistratura, Modena sulle
discriminazioni).

Il
sito europeanrights.eu
,
frattanto, ha diffuso in modo straordinario le pronunzie e gli atti
europei sui diritti fondamentali superando il milione di
consultazioni e fornendo una linfa inaspettata all’Osservatorio
sul rispetto dei Diritti fondamentali costituito con Medel,
l’Università di Bologna, la Fondazione Basso.

Il
sito è lo strumento fondamentale del più ampio progetto di un
Osservatorio per il rispetto dei Diritti Fondamentali in Europa che
annovera, fra le più recenti acquisizioni, la collaborazione con la
Scuola Superiore dell’Avvocatura oltre a un progetto con King’s
College, Università di Bologna e Fondazione Basso supportato dalla
Commissione Europea che ha visto nella Conferenza “Corti nazionali,
Corte di Giustizia e Corte europea dei diritti umani: tre livelli di
protezione dei diritti fondamentali” tenutasi il 6 maggio scorso a
Roma la final joint conference. Molto
attiva la
mailing
list MD europa che fornisce linfa al sito

e, al contempo, utilizza gli strumenti che questo offre per un
costante aggiornamento dei colleghi.

09/08/2011

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