Oltre la modestia etica: riscoprire la bellezza della giurisdizione

Abbiamo scelto di essere magistrati per essere soggetti soltanto alla Costituzione e alla legge, non per diventare ossequienti e inchinati a qualche “alta magistratura” o a qualche altro potere

INSIEME

possiamo fare dell’Anm il luogo dove difendere la dignità, il prestigio, la libertà di ciascun magistrato

L’Associazione nazionale magistrati deve contribuire in modo deciso al superamento dei fenomeni di modestia etica che hanno compromesso la credibilità della magistratura e il lecito funzionamento del sistema di governo autonomo.

Gli scandali che hanno investito la magistratura non hanno ricevuto risposte adeguate ed era illusorio immaginare che queste potessero venire dal piano disciplinare (da parte del CSM) o deontologico-associativo (da parte dell’ANM). Anzi, su questo piano, l’evocazione strumentale di pretese esigenze di riservatezza da parte dell’ANM ha inibito qualunque autentico dibattito interno sulle cause e le ragioni della crisi.

Per questo ci siamo battuti – non da soli – per ottenere la conoscibilità delle vicende endo-disciplinari avviate dall’ANM. Per questo abbiamo proposto – inascoltati – che l’ANM avviasse una riflessione sul sistema complessivo e le sue degenerazioni: è in questo spirito che avevamo proposto l’avvio di un percorso modellato sulla falsariga delle commissioni verità e riconciliazione (fatte le debite proporzioni).

Su questi temi, il nostro impegno non arretrerà. Magistratura democratica continuerà a promuovere – in ANM e al CSM – l’idea di una magistratura orizzontale, che disincentivi l’idea di carrierismo, alimenti il desiderio di indipendenza interna ed esterna di ogni magistrato e valorizzi la bellezza dell’essere magistrato che assume il gravoso impegno di esercitare la giurisdizione.

 

https://www.magistraturademocratica.it/articolo/nm6638da9fa23176-84406903