L’intervento della Consigliera Domenica Miele sulle nomine alla Scuola Superiore della Magistratura

dal CSM

L’intervento della Consigliera Domenica Miele sulle nomine alla Scuola Superiore della Magistratura


Di seguito pubblichiamo l’intervento della Consigliera Domenica Miele nel corso del plenum pomeridiano del 6 marzo 2024 in cui state approvate le due proposte relative alle nomine di competenza del CSM per la composizione del nuovo comitato direttivo della Scuola Superiore della Magistratura.


La delibera relativa alla componente accademica, in favore della prof.ssa Silvana Sciarra, è stata approvata con 24 voti a favore ( Basilico, Carbone Maurizio, Abenavoli, Morello, Cosentino, Chiarelli, D'Auria, Bisogni, Laganà, Forziati, Mazzola, Cilenti, Scaletta, Marchianò, D'Ovidio, Paolini, Nicotra, Romboli, Papa, Ernesto Carbone, Miele, Fontana, PP, PG) e 4 astensioni (Giuffrè, Bianchini, Aimi. Eccher). Assenti Mirenda, Natoli e Bertolini


La delibera relativa ai componenti magistrati è stata approvata con 21 voti a favore (Basilico, Carbone Maurizio, Abenavoli, Morello, Cosentino, Chiarelli, D'Auria, Bisogni, Laganà, Forziati, Mazzola, Cilenti, Scaletta, Marchianò, D'Ovidio, Paolini, Nicotra, Romboli, Ernesto Carbone, PP, PG), 7 voti contrari ( Giuffrè, Eccher, Bertolini, Natoli, Bianchini, Aimi, Mirenda), 2 astensioni (Miele, Fontana). Assente: Papa.

 


“In premessa voglio dare atto che la Sesta commissione ha fatto un corposo e denso lavoro, sviluppatosi nell’arco di oltre sei mesi e confluito in questa proposta di delibera. Devo, però, nel contempo, esprimere il mio forte rammarico, la grande sensazione di insoddisfazione, nel leggere le corpose motivazioni di questa delibera.

Come ricorderete, io e i consiglieri Mirenda e Fontana abbiamo posto alla commissione una questione di metodo, che prescindeva dalle singole figure professionali e dai singoli nomi. Si trattava di un contributo volto all' individuazione di criteri chiari, univoci, applicabili ai candidati che si andavano a selezionare. Bene.

Il presidente Basilico ci ha ora illustrato quali criteri hanno orientato le scelte che andiamo a votare. Questi criteri mi appaiono non sufficientemente precisi; vaghi, oltremodo sintetici; non risultano elaborati prima di procedere alla scelta, ma estrinsecati solo con il deposito della delibera. Ho letto le motivazioni; mi aspettavo, forse ingenuamente, che ci fosse un paragrafo corposo dedicato ai criteri. Ritrovo solo un unico paragrafetto che sinteticamente indica una generalità, se non genericità, di criteri.

Quando -a fronte di 75 colleghi valutabili- si è scelto di audirne solo 30, mi aspettavo che il criterio selettivo sarebbe stato poi esplicitato in sede di delibera.

Tutto questo non lo trovo; il paragrafo dedicato ai criteri è oltremodo sintetico e riguarda i criteri in generale. Non riesco a comprendere se, quando si è scelto chi audire, sono applicati i medesimi criteri poi adottati per la decisione finale. Ma forse è un mio limite.

Tra i 40 esclusi dal colloquio io leggo una pluralità di motivazioni per giustificare l'esclusione dall'audizione, di volta in volta attanagliate al singolo profilo: Tizio era manchevole di A; Caio di B; Sempronio di C… Questa è la mia impressione.

Passando all'analisi della seconda fase della procedura, ho ascoltato personalmente alcuni candidati del settore penale con curricula impressionanti e con audizioni eccellenti, candidati che poi non sono entrati nella sestina.

Le osservazioni del dott. Epidendio, inviate ieri sera, sono poi un macigno su questa delibera.

È vero quel che dice Basilico: sono osservazioni sintetiche. Eppure esse sono molto pesanti.

Il dott. Epidendio ci ricorda che il fuori ruolo che ha portato alla sua esclusione è l’essere stato assistente di studio presso la Corte costituzionale. Il non plus ultra delle esperienze fuori ruolo.

Ci sono poi profili di eccellenza nelle capacità organizzative, oggi in pensione, auditi e non proposti nella sestina, che, se destinati alla SSM, non avrebbero neppure sottratto energie alla giurisdizione.

Infine, noto che nella sestina c’è solo una donna. Io non amo le quote di genere. Ma prendo atto che tra 75 valutabili, 30 auditi, solo una donna è stata degna di essere proposta.

Siamo dunque maggioranza nella magistratura, contiamo quantitativamente, ma non qualitativamente? Tutte queste ragioni avrebbero portato la mia decisione in una chiara direzione, che tuttavia oggi non percorrerò per rispetto e stima nei confronti dei proposti, candidati cinque su sei di provata eccellenza.

Pertanto non voterò contro: perché non voglio che essi possano viverlo come un voto contro di loro.

Dunque, l'unica scelta che posso praticare, per le criticità che ho sottolineato, è quella della astensione.”

13/03/2024

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