Editoriale
Il Cdc dell'Anm: assemblea generale e stato d'agitazione
Il dibattito del CDC di sabato 13 maggio ha avuto come momento centrale la riflessione sull'iniziativa disciplinare del Ministro Nordio nei confronti del collegio della Corte d’Appello di Milano che aveva applicato gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico al cittadino russo Artem Uss, poi sottrattosi alla misura e fuggito verso la Russia.
Se quell'iniziativa aveva destato la pronta, e ferma, reazione dei magistrati di Milano, in un'assemblea organizzata ad horas dalla GES e molto partecipata, numerose altre Giunte Sezionali avevano subito espresso la loro, concorde, voce. Le successive assemblee distrettuali si sono concluse con la richiesta di convocazione dell'Assemblea Generale dell'ANM. Il CDC non solo ha recepito questa richiesta, come dovuto a norma di statuto, ma ha ritenuto di approvare un documento con il quale è stato anche proclamato lo stato di agitazione. Nel frattempo occorre lavorare intensamente per la buona riuscita delle assemblee locali, nelle quali è previsto l’incontro e il dialogo con l’avvocatura, il personale amministrativo, la cittadinanza.
Sul contenuto del documento, proposto dal nostro gruppo, tutti i componenti del CDC hanno convenuto, condividendo il timore sulle ricadute che quella iniziativa avrà "non solo e non tanto sulla serenità dei colleghi coinvolti, ma su tutti i magistrati che ogni giorno sono chiamati al delicato bilanciamento di interessi fra libertà personale, esercizio della potestà punitiva, strumenti di cautela e scelta fra questi". L'assemblea generale dell'ANM è stata convocata per il giorno 11 giugno 2023, a Roma, e siamo certi che vedrà un'ampia partecipazione dei magistrati, chiamati a difendere la loro autonomia, presidio essenziale, e precondizione, della tutela dei diritti di ogni parte del procedimento penale.
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