Sono in Magistratura dal 1987, la professione che ho scelto e che sceglierei ancora (ma mi sarebbe piaciuto fare il giornalista).
Ho sempre e solo lavorato in primo grado: pretore a Riesi (Caltanissetta) nel 1989; poi pretore del lavoro a Caltanissetta, pubblico ministero a Sulmona, pretore penale a Roma, giudice del dibattimento penale monocratico e collegiale (e per un triennio anche della prevenzione); ora sono Gip/Gup distrettuale a Roma.
Ho trovato ovunque qualcosa di cui appassionarmi. A Riesi riassestare una Pretura congelata da dieci anni. A Caltanissetta affermare in quella sede norme e prassi processuali rimaste sulla carta dal 1973 e l’affrontare l’industria di ciò che ruotava intorno all’INPS ed alle cause per le pensioni di invalidità. A Sulmona svolgere attività di coordinamento investigativo in materia di reati ambientali ed edilizi e sulla sicurezza del lavoro. Alla Pretura di Roma proporre insieme a un’intera Sezione prassi virtuose di gestione dei ruoli e delle udienze inedite a piazzale Clodio.
Sono seguite le esperienze della maturità, al dibattimento e alla Sezione Gip/Gup.
Magistratura democratica è il mio gruppo sin dall’ingresso in Magistratura: anzi, sin da quando MD la leggevo sui giornali o la incontravo all’Università.
Ho sempre creduto doveroso svolgere una quota del “lavoro sociale” che c’è da fare in Magistratura: ho lavorato per quattro bienni nei Consigli giudiziari di tre distinti distretti (Caltanissetta, L’Aquila, Roma), in ANM sono stato in Giunta a Roma e per quattro anni nella Giunta Esecutiva Centrale.
Esperienze intense, che mi hanno arricchito, perché l’ANM è luogo di mediazione, confronto e sintesi con chi ha sensibilità diverse dalle tue, e non sono mai stato capace di chiudermi nel mio gruppo.
Dovessi essere eletto, non sono in condizione di garantire alcun risultato, ma solo che farò del mio meglio.