Noi e Medel

Murat Arslan: stato di diritto e pace per tutti

MEDEL ha ricevuto una lettera da Murat Arslan, dalla prigione dove rimane ingiustamente detenuto in Turchia. Su sua richiesta, la pubblichiamo: 

Vedere la tragedia umanitaria in Ucraina dalla prigione in cui sono confinato da sei anni a questa parte mi spezza il cuore. Il mio cuore e la mia mente sono con gli Ucraini e soprattutto con i miei colleghi ucraini. 

Con rammarico noto che l’occupazione, da parte di un regime totalitario, dell’Ucraina – che ha fatto enormi progressi verso l’obiettivo dello stato di diritto – minaccia non soltanto la pace e la sicurezza dell’Ucraina, ma il mondo intero.  Con l’occupazione russa dell’Ucraina, abbiamo visto quanto sia importante la battaglia per lo stato di diritto, per la democrazia e per i diritti umani, non soltanto per la sicurezza del diritto, ma anche per la salvezza della vita di ogni persona e per la pace internazionale. 

Un aspetto importante, che in questo momento non dovrebbe essere ignorato, è il fatto che un significativo numero di persone e organizzazioni che hanno permesso di dare realizzazione al valore dei diritti umani e delle libertà tra i cittadini russi sta cercando coraggiosamente di opporsi all’occupazione. 

Chiaramente il modo più efficace per rendere onore ad entrambi i popoli che credono nello stato di diritto e nella democrazia, tra i cittadini russi e le vittime in Ucraina, è accogliere in Europa sempre con maggiore fermezza lo stato di diritto, che si oppone all’occupazione russa, che ha calpestato il diritto internazionale. 

La reazione più opportuna a questa invasione dovrebbe fondarsi sul diritto internazionale e sui diritti umani. Incolpare l’intera popolazione per le colpe di un regime totalitario provocherebbe ferite insanabili e seminerebbe un nuovo germoglio di odio. La migliore risposta è consolidare la democrazia e i diritti umani. Tutto ciò che accade dovrebbe essere visto con lo sguardo rivolto agli esseri umani e all’ambiente, così che l’umanità non debba essere sacrificata per gli interessi politici. 

Per quanto mi sia possibile seguire dalla mia cella, vedo che è stata subito tesa una mano alle vittime di questa occupazione, soprattutto in Europa.  Non ho dubbi che anche i nostri colleghi ucraini ricevano aiuto. Sono convinto che il bene sia contagioso e che ci sia sempre forza nell’unione. 

Mi inchino di fronte a coloro che stanno al loro fianco e dimostrano solidarietà in questi tempi difficili. Mi auguro che questa occupazione, questa tragedia umanitaria, questa enorme distruzione dell’ambiente e del diritto, giunga il prima possibile a conclusione. Desidero sottolineare ancora che la possibilità di ognuno di vivere in pace dipende dalla capacità di ciascuno di vivere secondo diritto. L’abbandono del diritto in un Paese è una minaccia per la popolazione di tutto il mondo.

Murat Arslan

15/03/2022

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