Le dichiarazioni di Zucca

Md: partecipare al dibattito pubblico è un diritto di ogni magistrato

di Esecutivo di Magistratura Democratica

Per Cassazione e Cedu a Genova fu tortura. Non è oltraggioso ribadire l’incidenza di quella grave vicenda sulla credibilità delle istituzioni

Apprendiamo dalla stampa la notizia dell’avvio da parte del procuratore generale della Cassazione di “accertamenti preliminari” nei confronti del sostituto procuratore generale di Genova, Enrico Zucca, per le dichiarazioni rese nell’ambito di un convegno organizzato dal Consiglio dell’ordine degli avvocati di Genova.

Sempre sui media è stata diffusa la notizia di un’iniziativa del Ministero della giustizia tesa ad acquisire gli atti relativi all’intervento del magistrato.

Si ripropone, ancora una volta, il tema del diritto del magistrato a partecipare al dibattito pubblico.

Consapevoli dei criteri di equilibrio e di misura che devono caratterizzare la manifestazione del pensiero da parte dei magistrati, ribadiamo che la non condivisione dei contenuti non può essere impropriamente “sanzionata” con iniziative di carattere disciplinare.

Con riferimento al merito delle dichiarazioni del sostituto procuratore Zucca, osserviamo che le pronunce della Corte di cassazione e della Corte europea dei diritti dell’uomo hanno qualificato i fatti di Genova in termini di tortura e hanno censurato il nostro Paese per non avere posto in essere quegli adempimenti procedurali – tra cui la sospensione dal servizio dei responsabili – necessari per prevenire e reprimere il delitto di tortura.

Lo stesso Capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha rilevato la grave ricaduta di quei fatti sul rapporto di necessaria fiducia che i cittadini devono avere nei confronti di chi esercita il monopolio legittimo della forza, sottolineando l’importanza di accertare le “responsabilità sistemiche”.

Riteniamo che non possa qualificarsi oltraggioso per le forze dell’ordine ribadire, sulla base di queste premesse condivise, l’incidenza di quella grave vicenda sulla credibilità delle istituzioni, nell’ambito delle quali, nel pieno rispetto della legge e dei diritti delle persone, si collocano le forze di polizia con il loro quotidiano e indispensabile lavoro, nella legalità e a tutela della legalità.

21/03/2018

Articoli Correlati

Comunicati

L’elezione del Presidente e della Giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati

Dopo quasi dieci ore di lavoro, il Comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati ha eletto l’8 febbraio scorso il nuovo Presidente e la Giunta esecutiva dell’ANM, con indicazione largamente condivisa.

Comunicati

Md aderisce al Comitato per la difesa della Corte penale internazionale e dell’Onu

È evidente a tutti che è in corso un grave attacco politico al diritto e alla giustizia internazionale, e agli organismi internazionali ai quali è stato affidato, dopo gli orrori della Seconda guerra mondiale, il compito di difenderli e di attuarli. 

Comunicati

Un morto al giorno

Ieri si è verificato un decesso nel carcere di Prato 
Oggi si è verificato un decesso nel carcere di Firenze Sollicciano 

Comunicati

I primi compiti del nuovo Comitato direttivo centrale dell’ANM

Il nuovo Comitato direttivo centrale dell’ANM ha davanti a sé compiti difficili e fondamentali per la difesa dello stato di diritto. 

Comunicati

Le dichiarazioni rese oggi in Parlamento dal Ministro della Giustizia sul caso Almasri rappresentano una grave ferita allo Stato di diritto


Anziché rendere conto delle ragioni dell’omessa trasmissione degli atti alla Procura generale di Roma, ai fini dell’applicazione della custodia cautelare al cittadino libico Almasri e della sua consegna alla Corte penale internazionale, in esecuzione del mandato d’arresto emesso dalla Corte, il Ministro si è scagliato contro la Corte penale internazionale, non solo sindacando nel merito il mandato d’arresto, ma addirittura qualificandolo come “atto nullo” e “completamente sballato”.