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Md Napoli: "Lontani da carrierismi sfrenati
Rompiamo il silenzio di questi giorni sulle mailing list, ed interveniamo anche a seguito ai numerosi articoli di stampa apparsi negli ultimi giorni.
Questo esecutivo di Magistratura Democratica a Napoli era nato entusiasticamente con un preciso intento, quello di poter essere un laboratorio per lavorare su temi comuni e preparare la creazione di un organismo in Area. Per far ciò era indispensabile, ora e più di prima, che l’esecutivo si rendesse credibile con il suo operato e segnasse una certa discontinuità con il passato, privilegiando i temi culturali ed i contenuti sui quali MD si era spesa, riportandoli alla ribalta e facendone patrimonio comune in Area, insieme a quelli dei colleghi che si riconoscevano in questa nuova sinergia.
Questione morale, organizzazione degli uffici, carcere, solo per citarne alcuni.
Ma soprattutto abbiamo sostenuto che non dovevamo occuparci di nomine.
Tale posizione ci lasciava liberi di poter muovere le critiche dovute e di riportare il dibattito sui metodi ed i contenuti.
In particolare, nella vicenda del Procuratore di Napoli solo quando la Commissione consiliare ha individuato tre possibili candidati, e la nostra posizione di non ingerenza rischiava di essere interpretata come "veto", abbiamo dovuto far presente che il percorso professionale espresso da uno di quei candidati appariva forse caratterizzato da più ampia conoscenza dell’ambiente e delle dinamiche interne all’ufficio, ma non eravamo legittimati a porre veti, nè a formulare in tal modo designazioni.
E’ storia nota la successiva evoluzione consiliare e, alla luce degli eventi attuali e di quanto si è letto sui giornali, aspettiamo che i fatti vengano doverosamente accertati nelle sedi competenti.
Tuttavia possiamo dire che, per quanto si conosce, la vicenda diviene rilevante sotto il profilo della questione morale e della corsa verso carrierismi sfrenati .
Da ciò prendiamo, come sempre, con forza le distanze, impegnandoci a denunciare tutti coloro che, con condotte che non ci appartengono, violano la dignità di essere magistrati di MD.
L’ESECUTIVO DI MD NAPOLI
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