ROMA – Magistratura
democratica condivide le ragioni dello sciopero generale convocato
per il 6 settembre dalla CGIL per contestare il metodo e i contenuti
della manovra finanziaria finalizzata al riequilibrio dei conti
pubblici. Lo sciopero costituisce una risposta alle aggressioni ai
principi del diritto del lavoro e alla rappresentanza sindacale che
hanno costituito la base della crescita dei diritti individuai e
sociali e pone nel dibattito pubblico una diversa visione del lavoro,
del welfare, delle relazioni tra associazioni, persone e istituzioni
che merita attenzione.
Delle
proposte annunciate nei giorni scorsi, alcune delle quali peraltro
già ritirate, preoccupa un aspetto che pare accomunarle tutte.
L’approfittare della crisi finanziaria per manomettere i caratteri
sociali della Costituzione italiana, peraltro già messi in
discussione con il progetto di riforma dell’art.41 nella parte in
cui sancisce che l’iniziativa economica è libera ma “non può
svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da arrecare
danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana”.
Le
misure in esame in Parlamento non paiono affrontare i problemi legati
alla crescita, all’occupazione e allo sviluppo del Paese. I tagli
imposti agli enti locali, se approvati, si risolverebbero
nell’ennesimo attacco ai diritti delle fasce più deboli della
società. Gli stessi servizi essenziali per l’infanzia e per i
disabili sono minacciati dalla manovra finanziaria.
Denunciamo,
anche come magistrati, l’indebolimento complessivo e progressivo
che la dignità della persona, vero fondamento della nostra Carta
costituzionale, sta conoscendo in tutti i suoi aspetti.
Così
come accaduto con la proposta di declassazione delle festività
civili del 25 aprile, del 1 maggio e del 2 giugno, che umiliavano sul
piano simbolico il valore della Costituzione, auspichiamo che tutte
le misure che si traducono in una palese lesione ai diritti delle
fasce più deboli vengano ritirate al più presto.
Piergiorgio
Morosini, Segretario Generale di Magistratura democratica.