MILANO – L’ufficio per il processo è una eccellente prospettiva immediatamente praticabile per migliorare la qualità del nostro lavoro e per far sì che lavoro e giovani trovino risposte concrete nel mondo della giustizia.
Sappiamo tutti che i magistrati italiani sono tra i pochi professionisti che lavorano senza un adeguato supporto ed assistenza.
L’ufficio per il processo è una risposta concreta già sperimentata con successo in alcuni uffici e da ultimo, fatta propria dallo stesso Ministro Cancellieri.
Dalle esperienze svolte a Milano e Firenze traiamo risultati eccellenti: un forte miglioramento della qualità del lavoro, un aumento del 15 per cento nella produzione di sentenze, una forte soddisfazione dei magistrati e degli stagisti coinvolti, una percentuale significativa dei giovani coinvolti che ha trovato lavoro durante lo stesso stage.
Con l’ufficio per il processo possiamo raggiungere obiettivi diversi, che possono far diventare la giustizia una risorsa positiva per il Paese: dare un apporto qualificato ai magistrati (ricerche giurisprudenziali, scheda del processo, bozze di provvedimenti), garantire a migliaia di giovani una formazione qualificata e spendibile verso sbocchi professionali, cominciare ad aggredire l’arretrato.
La via maestra per realizzare compiutamente l’ufficio per il processo è quella di affiancare al giudice una vera e propria unità operativa composta da una nuova figura professionale di assistente, specificamente assunta e formata, da stagisti e giudici onorari.
Sin d’ora, in via immediata e preparatoria, nell’attesa di nuove assunzioni, cui non possiamo rinunciare, si possono formulare due ipotesi su cui lavorare: pensare agli stage in uffici giudiziari da parte di giovani laureati come strada alternativa alle scuole di specializzazione per accedere al concorso di magistratura e all’avvocatura e per avere agevolazioni negli altri concorsi pubblici, ovvero pensare a stage riservati a laureati e specializzati, con l’erogazione di borse di studio.
Se si riuscisse ad unire l’apporto di stagisti con l’inserimento dei giudici onorari nell’ufficio per il processo, creeremmo delle vere e proprie unità operative che potrebbero assistere e potenziare l’attività dei magistrati, partendo dal settore civile(tribunali e corti) , ma estendendo tale possibilità ai giudici penali e ai PM.
Se ciò venisse fatto come ufficio giudiziario, nell’ambito di un progetto di recupero dell’arretrato e di miglioramento della qualità del. Lavoro, con una formazione ed un monitoraggio centralizzati, potremmo davvero avere risultati eccellenti, evitando pericoli di reclutamenti più o meno straordinari o la riedizione delle sezioni stralcio.
Non solo, ma per una volta la giustizia diventerebbe un’occasione ed un’ opportunità per il lavoro e per i giovani.
Una priorità ed una grande occasione per tutti noi.
Claudio Castelli – Tribunale di Milano
(28 maggio 2013)