Libia
Il dramma sotto gli occhi
In occasione dell'imminente voto parlamentare sulla cooperazione con la Libia, riteniamo doveroso porre attenzione alle proposte che oggi verranno lanciate nei presidi delle associazioni non governative, riunite sotto lo slogan «Libia, una benda per non vedere?». Ce lo impongono le immagini dei militari libici che inseguono i migranti, sparando colpi di mitraglia ad altezza d'uomo, e le parole spese nelle sentenze dell'autorità giudiziaria italiana sugli orrori subiti dai trattenuti nei centri di detenzione libici.
Abbiamo ancora davanti agli occhi le immagini dei militari libici che, in zona Sar Maltese, inseguono i migranti sparando colpi di mitraglia ad altezza d'uomo.
Lo stesso possiamo dire per le parole spese dall’autorità giudiziaria italiana nelle sentenze che descrivono gli orrori subiti dai trattenuti nei centri di detenzione libici.
Come ha scritto la segretaria generale Mariarosaria Guglielmi nella relazione introduttiva del XXIII congresso di Magistratura democratica, «Sono più di 13.000 le persone riportate in Libia quest'anno: un numero che – come ricordavano l’Oim e l'Unhcr nel comunicato congiunto del 16 giugno, dopo l’ultimo episodio dei 270 migranti della nave Vos Triton – ha già superato il totale di tutti i migranti intercettati in mare nel corso dell’intero 2020, e riportati indietro verso luoghi di condizioni disumane, dove spesso sono destinati a scomparire come “merce” nelle mani dei trafficanti di esseri umani».
Per questi motivi riteniamo di dover porre attenzione alle proposte che oggi, in occasione del voto parlamentare sulla cooperazione con la Libia, verranno lanciate nei presidi delle associazioni non governative, riunite sotto lo slogan «Libia, una benda per non vedere?».
L'Esecutivo di Md e il Consiglio nazionale di Md
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