La Via Maestra - Insieme per la Costituzione

Editoriale

La Via Maestra - Insieme per la Costituzione


Magistratura democratica partecipa alla manifestazione nazionale del prossimo 7 ottobre 2023 denominata La Via Maestra - Insieme per la Costituzione. 


Si tratta di un'iniziativa promossa dalla Cgil per la difesa dei diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione, a cui hanno dato adesione numerosissime associazioni della società civile.


Ci auguriamo che la nostra partecipazione sia utile a far comprendere, tanto all'interno della magistratura che all'opinione pubblica, come la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini, a cui i magistrati sono chiamati nell'esercizio delle loro funzioni, non si esaurisce nell'esercizio della giurisdizione.


Chi è chiamato a garantire la tutela di quei diritti e dei principi costituzionali ha il dovere di intervenire nel dibattito pubblico, di fronte al pericolo di un loro ridimensionamento, perché i diritti semplicemente enunciati, ma svuotati del loro contenuto, essenziale perdono di significato.


I diritti fondamentali che i magistrati italiani sono chiamati a tutelare - alla salute, al lavoro, all’istruzione - esistono come tali soltanto se i decisori politici permettono la loro concreta realizzazione, prescindendo da logiche di schieramento o di appartenenza.


L’impegno dei magistrati in difesa dei diritti costituzionali anche nel dibattito pubblico, dunque, ha il significato di dare concretezza all’impegno quotidiano cui sono chiamati, ed è un impegno indifferente ai posizionamenti contingenti delle forze politiche, perché è rivolto a un fine che dovrebbe essere condiviso da tutti i soggetti istituzionali: quello della tutela effettiva, per tutti i cittadini, dei diritti fondamentali che servono a promuovere la pari dignità e l'uguaglianza sostanziale tra le persone.

02/10/2023

Articoli Correlati

Nota della Presidente di Magistratura democratica

Gli effetti dell’allargamento dell’elenco dei “Paesi sicuri”


La Presidente di Magistratura democratica, Silvia Albano, ha diffuso una nota in cui si spiegano gli effetti pratici del decreto ministeriale 7 maggio 2024 con il quale è stato allargato l’elenco dei Paesi sicuri a ulteriori Paesi (indicati all’inizio del testo), includendo così i Paesi di origine da cui proviene la maggioranza dei migranti.

Comunicati

Il carcere: tra dignità umana e rieducazione


Il tasso di sovraffollamento, il numero di suicidi, le criticità nell’assistenza sanitaria espongono le persone detenute e quelle che in carcere lavorano a una quotidianità che rischia di porre in discussione i diritti fondamentali della persona e compromettere la funzione di reinserimento sociale che la Costituzione indica come coessenziale all’esecuzione delle pene.  

Comunicati

25 Aprile, Costituzione, giurisdizione


Il fascismo fu anche giurisdizione.


Fu il Tribunale speciale per la difesa dello Stato istituito nel 1926 (e ricostituito nella Repubblica sociale italiana) che inflisse agli antifascisti decine di migliaia di anni di reclusione, confino, sorveglianza speciale di polizia.


Fu il “servile e osannante conformismo” (parole di Umberto Terracini, presidente dell’Assemblea Costituente) condiviso da una parte della magistratura e da buona parte delle “alte magistrature” immortalate nella cronaca dell’apertura dell’anno giudiziario del 1940 mentre acclamano il duce che riceve i capi degli uffici giudiziari a Palazzo Venezia.


La democrazia costituzionale esige che il quadro normativo che regola lo svolgimento della funzione giusrisdizionale non diventi lesione del ruolo costituzionale della giurisdizione; e che, nell’intera loro attività, i magistrati riescano a “essere la Costituzione” rifiutando il conformismo, non nelle sue ultime e drammatiche esternazioni ma sin dalle sue prime manifestazioni.

Comunicati

La riforma del Testo unico sulla dirigenza giudiziaria: un’opportunità da cogliere senza esitazioni


Magistratura democratica, ad esito di una elaborazione collettiva del gruppo, maturata nel tempo, offre alla riflessione delle istituzioni, della magistratura associata e di tutti i magistrati e i giuristi, una riflessione sull’attuazione del decreto legislativo n. 44 del 2024.


I compiti che il CSM dovrà svolgere per attuare la riforma della dirigenza giudiziaria consentono, se lo si vorrà, di dare strumenti per la trasparenza e la leggibilità delle scelte, che valorizzando la scelta di criteri generali piuttosto che di criteri sulla singola nomina, può consentire di combattere l’indispensabile battaglia contro il carrierismo e il clientelismo da troppo tempo rimandata.