Comunicati

La Sezione Md di Reggio Calabria a proposito della visita del Ministro Piantedosi

Apprendiamo dalla Stampa come il Ministro dell’Interno Piantedosi, nella giornata di domani, si recherà – tra l’altro – ad Africo per la inaugurazione della nuova Caserma dei Carabinieri che sorgerà su un bene confiscato.

Ci sarebbe piaciuto che ad affiancarlo vi fossero stati: il Ministro dell’economia e quello dell’ambiente per illustrare nuovi piani e progetti per rilanciare l’economia locale, in termini eco-compatibili con il territorio; quello del Lavoro, per indicare nuove norme, volte ad agevolare le assunzioni in territori svantaggiati; quello delle Infrastrutture che riferisse dell’avvio del raddoppio ed elettrificazione della linea ferrata e dell’ammodernamento della SS 106; quello della Cultura e del Turismo che illustrassero le iniziative assunte per rilanciare la storia e le tradizioni dell’area-grecanica, in una prospettiva di riscoperta del territorio dalle spiagge dove le nidificano le tartarughe alle montagne dell’Aspromonte ricche di flora e fauna uniche.

Le esigenze securitarie sono ancora all’ordine del giorno, ma speriamo che in futuro lo sguardo si allarghi. Dalla relazione del Sindaco di Africo all’ANBSC del mese di dicembre 2022 apprendiamo che, oltre a quello che domani sarà inaugurato, sul territorio del Comune insistono altri 13 beni confiscati alla criminalità organizzata. Non risultano tuttavia, per come si legge nelle conclusioni del documento, richieste di assegnazione, né da parte di cittadini né da associazioni di volontariato – le gare bandite vanno deserte. E molti dei beni necessitano di lavori di ristrutturazione e riqualificazione.

Solo due anni fa Libera ha pubblicato un dossier da cui emergeva un rincuorante stato dell’arte sulla destinazione dei beni sottratti alla criminalità organizzata; evidentemente, vi sono ancora troppi territori in netta controtendenza.

La destinazione alla pubblica sicurezza, in un simile quadro, assume le sembianze di una foglia di fico, che non riesce a nascondere più pressanti problematiche.

Come magistrati, sappiamo che la lotta alla criminalità organizzata passa attraverso la ri-educazione dei cittadini ad “abitare”, pienamente e liberamente, i territori. Sappiamo bene come la desertificazione civile (che spinge molti a cercare futuro altrove) alimenti le mafie.

Speriamo allora che nell’agenda del governo ci sia anche una riflessione sul perché dell’impossibilità attuale, da parte della cittadinanza, di riprendere pieno possesso di quella casa comune che i beni confiscati rappresentano.

Ci auguriamo che siano previsti interventi incisivi che, accanto alla tradizionale logica securitaria, in sé insufficiente, aiutino i cittadini a ricreare luoghi dove realizzarsi, per ricominciare a pensare a sud e verso sud i loro progetti.

La Sezione di Reggio Calabria di Magistratura Democratica

30/05/2023

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