Comunicati
La dichiarazione di Medel sulla guerra in Ucraina
Le nere nuvole della guerra che pensavamo fossero scomparse per sempre stanno nuovamente oscurando i cieli d'Europa.
L'intervento militare russo contro l'Ucraina infrange i principi fondamentali del diritto internazionale: la non interferenza negli affari interni degli Stati; l’integrità territoriale e la sovranità; il divieto di uso della forza armata nelle relazioni internazionali.
MEDEL ha sempre invocato il rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani, indipendentemente dai responsabili della loro violazione, dalle ragioni e dai motivi che l’hanno determinate: nel 2005 MEDEL si è opposta alla guerra unilaterale in Iraq[1] e nel 2007 ha denunciato lo scandalo delle "extraordinary renditions " in territorio europeo [2].
Come in quei momenti, MEDEL vuole oggi riaffermare il suo impegno per il multilateralismo e la diplomazia, e il chiaro e forte rifiuto della guerra come metodo per risolvere le controversie tra Stati sovrani: il diritto internazionale non è "la legge del più potente".
MEDEL è vicina a tutti i cittadini ucraini innocenti che stanno soffrendo gli orrori della guerra.
Un messaggio forte di solidarietà va ai nostri colleghi ucraini e ai membri della magistratura - giudici, procuratori, avvocati e cancellieri - che negli ultimi anni hanno lottato così duramente per rafforzare la democrazia attraverso il cambiamento e il miglioramento del sistema giudiziario ucraino.
MEDEL è anche consapevole che non possiamo confondere un paese con la sua leadership. Abbiamo visto le immagini di migliaia di cittadini coraggiosi che protestano contro la guerra nelle strade della Russia, sfidando coraggiosamente coloro che, fingendo di parlare a loro nome, stanno semplicemente perseguendo i loro interessi egoistici.
Indipendentemente dall'esito di questa crisi, il loro esempio rimarrà come simbolo della natura vera e pacifica del popolo russo.
Alla luce della situazione attuale, MEDEL:
- Condanna l'uso della forza militare e l'invasione dell'Ucraina;
- Riafferma il suo impegno per il multilateralismo e il rifiuto dell'uso della forza come metodo per risolvere le controversie internazionali;
- Invita tutte le parti a tornare al dialogo diplomatico come metodo per porre fine alla crisi attuale;
- Esprime la sua piena solidarietà al popolo ucraino e in particolare a tutti i giudici, procuratori, avvocati e cancellieri che stanno soffrendo gli orrori della guerra;
- Esprime la sua piena solidarietà ai cittadini russi che stanno coraggiosamente marciando per le strade, opponendosi alla guerra e chiedendo la fine dell'invasione;
- Esorta la comunità internazionale a sostenere e a proteggere con tutti i mezzi possibili i rifugiati ucraini che fuggono dalla guerra e i cittadini russi che protestano nelle strade.
“(…) There’s no poetry about war
just decomposition
only letters remain
and they all make a single sound — rrr (…)”
LYUBA YAKIMCHUK, “Decomposition”, in Apricots of Donbas
(Translation: Oksana Maksymchuk / Max Rosochinsky)
[1] https://www.medelnet.eu/index.php/news/international/121-declaration-on-iraq-war-justice-not-war
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