L'appello

Come sostenere la Fondazione Basso

Rilanciamo volentieri l’appello per la sopravvivenza della Fondazione Basso, diffuso in questi giorni, a firma di Stefano Rodotà. Chi volesse dare il suo contributo trova in fondo alla pagina il vademecum per le erogazioni:

L’APPELLO

La Fondazione Basso rischia di dover chiudere tra pochissimi mesi. Sarà uno dei tanti, silenziosi omicidi culturali che si stanno consumando di questi tempi in Italia. La Fondazione non è soltanto una istituzione di grande prestigio internazionale. E’ un luogo di ricerca, anche se sempre più faticosa per le ristrettezze finanziarie. E’ una presenza viva nella discussione culturale, testimoniata dal suo essere sede quasi quotidiana di convegni, incontri, lezioni.

E’ un servizio agli studiosi e alla città con la sua biblioteca sempre aperta. Una biblioteca che offre risorse straordinarie, addirittura uniche, soprattutto per quanto riguarda la rivoluzione francese, la Comune, la storia del movimento operaio ~ passioni del suo fondatore. Guarda al mondo e all’Europa, alla quale dedica un Osservatorio sui diritti. Un sito davvero unico, che mette a disposizioni di tutti un materiale ricchissimo e sempre aggiornato. È custode delle memorie del Tribunale Russell sull’America latina e ne continua l’attività con il Tribunale permanente dei popoli, voluto da Lelio Basso contro le violazioni dei diritti umani nel mondo.

Ospita la scuola di giornalismo, la scuola per la buona politica. E’ riferimento di gruppi che lavorano sulle frontiere del cambiamento, dalla bioetica all’informatica. Pubblica la rivista “Parole chiave”, i suoi Annali, volumi relativi alle ricerche svolte. E’ un luogo vivo, accompagnato dall’entusiasmo, dalla generosità, dai sacrifici di chi vi lavora. Tutto questo si sta già spegnendo.

Non sarà possibile rinnovare gli abbonamenti alle riviste per il 2013, gli acquisti di libri diventano impossibili. Così una biblioteca muore. La sua sala di lettura sarà chiusa. Le porte della Fondazione verranno sbarrate. Nella sala dei convegni calerà il silenzio. Ne soffriranno gli studiosi, privati di uno strumento di lavoro. Gli editori, privati di un luogo per la discussione dei loro libri. I suoi diversi frequentatori, privati delle opportunità offerte dalle discussioni e dai confronti. La stessa politica, privata di un luogo di elaborazione, disinteressata, ma non falsamente neutrale.

Ho collaborato con Lelio Basso fin dai tempi in cui la Fondazione nasceva. La ho presieduta per molti anni, continuo a lavorarvi. Sento la responsabilita di segnalare a tutti quel che sta accadendo. Non servono grandi risorse. Servono gesti concreti da parte dei molti che possono farli, con piccoli contributi o con sostegni finanziari mirati a singoli obiettivi – l’acquisto dei libri, il rinnovo degliabbonamenti alle riviste, il finanziamento di specifiche attività. Sono gesti civili, una reazione al degrado culturale che ci avvolge. Spero che vi siano.

Roma, novembre 2012

Stefano Rodotà

COME SOSTENERE LA FONDAZIONE

27/12/2012

Articoli Correlati

Comunicati

L’elezione del Presidente e della Giunta esecutiva centrale dell’Associazione nazionale magistrati

Dopo quasi dieci ore di lavoro, il Comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati ha eletto l’8 febbraio scorso il nuovo Presidente e la Giunta esecutiva dell’ANM, con indicazione largamente condivisa.

Comunicati

Un morto al giorno

Ieri si è verificato un decesso nel carcere di Prato 
Oggi si è verificato un decesso nel carcere di Firenze Sollicciano 

Comunicati

Md aderisce al Comitato per la difesa della Corte penale internazionale e dell’Onu

È evidente a tutti che è in corso un grave attacco politico al diritto e alla giustizia internazionale, e agli organismi internazionali ai quali è stato affidato, dopo gli orrori della Seconda guerra mondiale, il compito di difenderli e di attuarli. 

Video

Marco Patarnello ospite di Piazza Pulita, La7

Marco Patarnello ospite di Piazza Pulita , La 7 (6 febbraio 2025)

Comunicati

The statements made by the Minister of Justice in Parliament today on the case Almasri are a serious wound to the rule of law

Instead of giving reasons for failure to transmit case records to the Attorney General of Rome’s office, for the imposition of precautionary detention to the Libyan citizen
Almasri and his surrender to the ICC, in execution of the arrest warrant issued by the Court, the Minister railed against the International Criminal Court. Not only by criticizing on the merits of the arrest warrant, but even naming it a “void act” and “completely messed-up”.