L'analisi
Scelte di Ferri e Palma
ROMA - Quando Enrico Ferri nel 1988 passò da un giorno all'altro dal vertice dell'Anm e del proprio gruppo all'impegno diretto in politica, il fatto provocò scandalo e mise in crisi anche una fetta consistente degli iscritti a Magistratura indipendente.
Oggi la reazione è stata profondamente diversa, con pochi mal di pancia che restano a livello privato e spiegano la condotta di Cosimo Ferri con il suo carattere o, al massimo, con ambizioni personali. Per quanto i tempi siano cambiati rispetto a 25 anni fa, questa mi appare una lettura enormemente riduttiva.
L'esito della votazione per la presidenza della commissione giustizia del Senato impone di allargare lo sguardo dal confine interno alla magistratura.
Appare chiaro che la giustizia è uno dei punti cardine della politica del Pdl in questa fase e all'interno di questo Governo. La forza con cui il Pdl rivendicava la presidenza della convenzione per le riforme e l'assoluta irremovibilità sulla figura dividente del sen. Nitto Palma sono segnali inequivoci. La fedeltà del neo presidente della commissione giustizia alle politiche del partito è palese, come dimostra anche la sua partecipazione alla incredibile manifestazione sotto e dentro il palazzo di giustizia di Milano, il cui significato di rottura istituzionale un ex magistrato non poteva sottovalutare.
Se così stanno le cose, viene da chiedersi quali le ragioni e quale il senso della scelta di individuare un altro magistrato, questa volta in servizio, come sottosegretario alla giustizia. Non certo una logica di pacificazione: come Nitto Palma, anche Ferri è persona che divide e, anzi, si è caratterizzato negli ultimi anni per intenzionale divisione dell'associazionismo giudiziario e per vicinanza al mondo e alle logiche della politica. Perchè, allora, una parte politica ha scelto di investire su di lui in un settore considerato così strategico ?
La risposta a questa domanda può essere per ora affidata solo a indizi, mentre saranno i fatti a darci elementi più solidi di valutazione. Penso non servirà molto tempo.
LUIGI MARINI
(10 maggio 2013)
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