ROMA – Al di là dei toni comunicativi, i contenuti delle dichiarazioni del dott. Ingroia sul valore della Costituzione sono ovvie e ampiamente condivise nel circuito istituzionale. Sorprende
che certi politici, così aggressivi in questa occasione, non spendano
mai una parola su magistrati coinvolti in indagini sul malaffare.
Come
cittadini i magistrati hanno il diritto, costituzionalmente garantito,
di partecipare al dibattito pubblico, in particolare quando si discute
di giustizia. Spetta al singolo magistrato la scelta di opportunità su
tempi, modi e luoghi in cui esprimere il proprio pensiero senza sbiadire
l’immagine di imparzialità.
Naturalmente
la scelta personale del magistrato può essere sottoposta a critica, ma
questo non può trasformarsi in inaccettabili strumentalizzazioni a danno
della intera magistratura, a cui troppo spesso abbiamo assistito
Piergiorgio Morosini (Segretario Generale di Magistratura democratica)