(da TMNews)
ROMA – L’Associazione nazionale magistrati
difende la decisione del gip di Taranto di sequestro di alcune
aree dello stabilimento Ilva sottolineando che “la magistratura
non intende invadere l’ambito di competenza di altre Autorità,
ma, in presenza di violazioni della legge penale, non può fare a
meno di intervenire”.
L’Anm, si legge in una nota del sindacato delle toghe, “nel
rammentare che il diritto alla salute e il diritto al lavoro sono
entrambi beni tutelati dalla Costituzione, evidenzia che, in base
all’art. 41 della Carta fondamentale, l’iniziativa economica
privata non può svolgersi in modo da recare danno alla sicurezza.
La magistratura non intende invadere l’ambito di competenza di
altre Autorità, ma, in presenza di violazioni della legge penale,
non può fare a meno di intervenire, con gli strumenti giudiziari
ordinari, ove gli organi amministrativi di controllo non siano
riusciti ad assicurare negli anni la tutela ambientale, con
gravissimo rischio per la salute dei cittadini; situazione,
questa, da lungo tempo esistente nell’area tarantina, ben nota e
accertata anche sulla base di perizie tecniche”.
“L’Anm – conclude il comunicato – auspica vivamente che sia
compiuto ogni sforzo per contemperare la tutela della salute con
quella dell’occupazione, che autorità politica, forze sociali e
magistratura, ciascuna nel proprio ambito, operino serenamente
verso tale obiettivo condiviso e che si rifugga da logiche di
scontro, che rischiano di alimentare tensioni e non giovano
all’individuazione di una giusta soluzione, nell’interesse dei
cittadini”.
(13-08-2012)