Il valore dell’associazionismo e le dichiarazioni di Di Matteo

Elezioni supplettive CSM

Il valore dell’associazionismo e le dichiarazioni di Di Matteo

di Mariarosaria Guglielmi
Segretaria generale di Magistratura democratica
Magistratura Democratica ha sempre rivendicato il ruolo culturale delle correnti e, per questo, è sempre stata consapevole della necessità di vigilanza critica ed autocritica sui rischi di degenerazione verso logiche di mera appartenenza

Le dichiarazioni, oggi ampiamente riportate dalla stampa, del dottor Di Matteo su correnti in magistratura e “metodi mafiosi” rischiano di proporre di fatto all’opinione pubblica una inaccettabile equiparazione fra la scelta di appartenenza dei singoli magistrati ai gruppi associativi dell’ANM e l’affiliazione ad organizzazioni criminali mafiose.

Il valore dell’associazionismo giudiziario è riconosciuto anche a livello europeo, come risulta dalla Raccomandazione del Consiglio d’Europa (CM/Rec -2010-12 del Comitato dei Ministri agli stati membri sui giudici: indipendenza, efficacia e responsabilità).

Magistratura Democratica ha sempre rivendicato il ruolo culturale delle correnti, che uniscono i magistrati per convergenze culturali e ideali e, per questo, è sempre stata consapevole della necessità di vigilanza critica ed autocritica sui rischi di degenerazione verso logiche di mera appartenenza.

Ma dichiarazioni generiche “ad effetto”, che nulla hanno a che vedere con la critica argomentata e con l’adoperarsi in concreto per combattere le degenerazioni correntizie, sono destinate solo a produrre gravissimo sconcerto fra i cittadini e la pubblica opinione, lasciando aperti inquietanti interrogativi sul livello etico di una magistratura che si muoverebbe al suo interno con logiche mafiose.

Le esigenze della campagna elettorale per il rinnovo del CSM non legittimano affermazioni che, prima ancora che le correnti, colpiscono l’immagine di tutta la magistratura agli occhi della collettività e minano la fiducia che questa deve riporre nell’Istituzione alla quale deve rivolgere le sue istanze di giustizia.

17/09/2019

Articoli Correlati

Noi e Medel

Dichiarazione sugli attacchi contro la magistratura italiana


MEDEL esprime forte preoccupazione per gli attacchi pubblici e la campagna mediatica in corso contro la magistratura a seguito delle decisioni emesse dalla sezione della protezione internazionale del Tribunale di Roma in relazione ai primi casi di applicazione del cd. Protocollo Italia-Albania.

Comunicati

Le conseguenze della “gogna mediatica”: Silvia Albano denuncia le minacce ricevute alla Procura di Roma


Silvia Albano, giudice esperta in materia di immigrazione, ha da sempre rilasciato interviste di taglio divulgativo sul tema della sua specializzazione, ha partecipato a convegni e occasioni di approfondimento insieme ad altri magistrati, ad avvocati e professori universitari.

Comunicati

Le mancate convalide dei trattenimenti in Albania: una soluzione obbligata


I provvedimenti del tribunale di Roma, sezione immigrazione, sono diretta e prevedibile conseguenza della sentenza del 4 ottobre della corte di giustizia, investita da un giudice della Repubblica Ceca.

Nota

La mail, che cosa c’era davvero scritto, le reazioni esorbitanti


Vogliamo consentire a tutti di valutare con sincerità e senza surreali strumentalizzazioni il contenuto di una riflessione del giudice Marco Patarnello che ha provocato reazioni delle massime istituzioni politiche e di alcuni organi d'informazione del tutto esorbitanti rispetto a ciò che realmente è stato scritto.

Documento approvato dal Consiglio nazionale del 12 ottobre 2024

Il diritto penale non può essere una costante “emergenza”


Il Consiglio nazionale di Magistratura democratica esprime preoccupazione di fronte a diversi interventi – alcuni annunciati e altri già realizzati – di “riforma” in materia penale.