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Il giurista e altri universi
Chiara Gabrielli, professoressa associata di Diritto processuale penale all’Università di Urbino "Carlo Bo"’ e curatrice di "Parole di Giustizia" (Pesaro-Urbino 22/24 ottobre 2021), in questo breve video ricorda la risposta data dall’ex giudice della Corte Suprema Usa, Felix Frankfurter (1882 -1965), ad un giovane aspirante avvocato che gli chiedeva dei consigli in merito alla sua carriera. Il saggio giurista con una risposta semplice, ma profondissima, ricorda al ragazzo l’importanza di far dialogare il diritto con gli altri saperi, sperimentando indirettamente, il più possibile, i magnifici misteri dell’universo che ruotano, appunto, attorno al diritto.
«È giusto, però, che se tutto questo fa parte della nostra società anche il diritto dialoghi con tutto ciò che è all’interno della nostra società. E ne può trarre anche molto giovamento. L’idea è che tutte queste discipline, tutti questi altri universi, possono fornire al nostro legislatore degli spunti, mettere in evidenza dei problemi che poi il legislatore, la politica devono risolvere, che possono suggerire anche soluzioni interessanti. Probabilmente la pensava così anche un giudice della Corte Suprema Americana, si chiamava Felix Frankfurter, ricevette un giorno una lettera da uno studente che aveva 12 anni, il quale aveva già molto chiaro il suo orientamento professionale, perché voleva fare l’avvocato. Oggi, forse, non è cosi facile avere delle idee così definite. Il giudice risponde in questo modo al giovanissimo studente:
“Mio caro Paul, nessuno può considerarsi un giurista veramente competente se non è anche un uomo di cultura. Il miglior modo per studiare il diritto è quello di giungere a questo studio come una persona già bene istruita. Solo così si può acquistare la capacità di usare la lingua scritta ed orale. Ed avere un metodo di pensiero chiaro. Per un giurista non è meno importante coltivare le facoltà immaginative; leggendo poesia, ammirando grandi quadri, ascoltando grande musica. Rifornisci la tua mente di tante buone letture e amplia ed approfondisci i tuoi sentimenti, sperimentando indirettamente, il più possibile, i magnifici misteri dell’universo e dimenticati della tua futura carriera. Con i miei migliori auguri”.
Ecco, secondo me, Felix Frankfurter, non è troppo diverso da un professore che aveva accolto nella sua prima lezione di Diritto processuale penale, tanti anni fa, ci e mi aveva accolto, suggerendoci di leggere Dostoevskij e Kafka, prima di affrontare il nostro manuale di Diritto processuale penale. Quel professore si chiama Glauco Giostra, ed è il mio maestro e, forse, anche da lì è nata questa curiosità verso la sperimentazione. La possibilità di far dialogare il diritto con altri saperi».
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