Noi e Medel
Giornata di Allerta per l'Indipendenza della Giustizia
Ogni 23 maggio, MEDEL celebra la Giornata di Allerta per l'Indipendenza della Giustizia rendendo omaggio a Giovanni Falcone e al suo impegno per la Giustizia, che ha portato al sacrificio della sua vita, insieme a quella di Francesca Morvillo e dei tre agenti di polizia incaricati della loro sicurezza.
Quest'anno MEDEL vuole onorare l'esempio dei giudici e pubblici ministeri che in contesti di guerra, sotto regimi illiberali, autoritari e oscurantisti, si sono impegnati per garantire l'esistenza di un sistema giudiziario indipendente.
Non possiamo permettere che cali il silenzio sull'attuale situazione in Afghanistan. MEDEL chiede ancora una volta alla comunità internazionale di mettere in atto qualsiasi azione possibile per proteggere quei giudici, procuratori e avvocati - in particolare donne - che hanno operato per costruire un sistema giudiziario efficace e indipendente e che ora stanno subendo gravi minacce alla loro vita.
In Europa, stiamo ancora assistendo agli effetti della devastante guerra in Ucraina. Un'interruzione così violenta della legalità internazionale ci chiama a sostenere la resilienza del sistema giudiziario ucraino, promuovendo al contempo la riparazione delle gravi violazioni dei diritti fondamentali. La Giustizia è il presupposto per ripristinare un'esistenza pacifica e libera per il popolo ucraino.
All'interno dei confini dell'Unione, la Polonia continua ad essere l'esempio più chiaro di come, attraverso l'attacco all'indipendenza dei sistemi giudiziari e dei singoli giudici, si possa mettere in discussione l'intero spazio comune europeo di giustizia e il sistema CEDU che abbiamo costruito. In un contesto di arretramento democratico che va contro il principio stesso della separazione dei poteri e priva i cittadini della garanzia di una tutela giudiziaria efficace e imparziale, la resilienza di giudici e pubblici ministeri indipendenti e delle loro associazioni costituisce un importante baluardo a difesa dei valori fondamentali dello Stato di diritto. Gli stessi giudici indipendenti e resilienti hanno l'onere di riaffermare il primato del diritto dell'Unione Europea e dei diritti fondamentali scritti nelle nostre Carte, senza arretrare di fronte alla minaccia di procedimenti disciplinari e giudiziari, destituzioni e pressioni.
Dal carcere di Sincan, dove è detenuto dall'ottobre 2016 e dove sta scontando una condanna a dieci anni emessa in violazione di tutte le garanzie minime di un processo equo, pagando il prezzo della sua fedeltà allo Stato di diritto e alla democrazia, Murat Arslan continua ad essere il più vivo e coraggioso sostenitore dei valori alla base di una Giustizia indipendente e resiliente.
Murat Arslan - presidente dell'Associazione dei Giudici e dei Procuratori "Yarsav" - è l'ultimo simbolo della coraggiosa resistenza di tutti i colleghi turchi che hanno subito repressioni arbitrarie e privazioni della libertà personale per aver rappresentato e difeso questi valori.
Nel sollecitare ancora una volta l'immediato rilascio di Murat Arslan e il pieno reintegro di tutti i giudici e procuratori ingiustamente destituiti, MEDEL ricorda le parole che Murat scrisse dal suo carcere quando fu insignito del premio Václav Havel per i Diritti Umani nel 2017.
"Combattiamo per l'indipendenza e l'imparzialità giudiziaria, lo Stato di diritto e la democrazia. Siamo stati guidati da valori che mirano alla piena indipendenza, alla civiltà contemporanea basata su uguaglianza, laicità dello Stato, Stato di diritto, diritti umani e libertà. Abbiamo resistito a tutti gli avvenimenti che minacciavano questi valori fondamentali. Abbiamo lottato per evitare la costruzione del muro della paura in cui si vuole rinchiudere la società ".
Queste parole sono il migliore messaggio che possiamo trasmettere per sostenere tutti i giudici e i pubblici ministeri che lottano per l'indipendenza della giustizia e lo Stato di diritto.
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