La lettera di 50 praticanti

Dl 90/2014

La lettera di 50 praticanti

di Esecutivo di Magistratura Democratica

Riceviamo e pubblichiamo una lettera inviata da cinquanta giovani praticanti presso gli uffici giudiziari ai Parlamentari, concernente alcune considerazioni e richieste riguardanti l'art. 50 del decreto-legge n. 90/2014 attualmente all'esame della I Commissione della Camera. 




Alla cortese attenzione degli
Onorevoli Deputati componenti della
I Commissione “Affari Costituzionali”
II Commissione “Giustizia”
20 luglio 2014

Considerazioni concernenti l'art. 50 d.l. n. 90/2014 in materia di tirocinio presso gli uffici giudiziari e presso l'Avvocatura dello Stato

Onorevoli Deputati,
con la presente intendiamo richiamare la Vostra attenzione sull'art. 50 del D.L. n. 90/2014, essendo la Camera dei Deputati ora impegnata nell'esame del relativo Ddl di conversione (pdl n. 2486). L'art. 50 prende in considerazione il tirocinio formativo di diciotto mesi presso gli uffici giudiziari svolto dai neolaureati in giurisprudenza a norma dell'articolo 73 del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, prevedendo un coinvolgimento dei tirocinanti nelle attività di “smaltimento” degli arretrati giudiziari all'interno dei costituendi “uffici per il processo”. Il comma 2 dell'art. 50 prevede inoltre che l'esito positivo di tale tirocinio, nonché lo svolgimento del tirocinio professionale per diciotto mesi presso l'Avvocatura dello Stato, costituiscano titolo di accesso per il concorso in magistratura ordinaria.

Si tratta in entrambi i casi di attività altamente formative e professionalizzanti, rivolte a neolaureati di elevato profilo e chiamati a svolgere quotidianamente un ruolo fondamentale per lo “smaltimento” degli arretrati presso gli uffici giudiziari o per il buon funzionamento dell'Avvocatura dello Stato, contribuendo allo studio di fascicoli, all'attività di ricerca e alla redazione di atti. Il Decreto legge n. 90/2014 rafforza questo ruolo prevedendo il coinvolgimento degli stagisti negli “uffici per il processo”.

Purtroppo, tali due percorsi formativi-professionalizzati che lo Stato offre ai propri migliori laureati in giurisprudenza sono entrambi a titolo completamente gratuito. Nessuna forma di compenso economico è prevista e, anzi, in alcuni casi viene chiesto ai giovani tirocinanti di provvedere alla copertura delle spese assicurative (come avviene per esempio per i tirocini presso i Tar e il Consiglio di Stato).

Questo stato di cose genera peraltro due paradossi: nel caso della pratica forense presso l'Avvocatura dello Stato, lo Stato non garantisce ai propri praticanti il rimborso spese minimo che invece obbliga gli avvocati di libero foro a riconoscere per i loro praticanti (cfr. art. 9 del D.L. n. 1/2012); nel caso dei tirocini presso gli uffici giudiziari, i giovani tirocinanti sarebbero l'unica figura chiamata a svolgere un lavoro a titolo gratuito nell'ambito degli “uffici per il processo” che il d.l. n. 90/2014 istituisce.

Insomma, ai meritevoli giovani neolaureati in cerca di lavoro lo Stato offre solo lavoro gratuito. A fronte di ciò, il decreto legge n. 90/2014 riconosce, almeno, per coloro che svolgono 18 mesi di pratica forense presso l'Avvocatura dello Stato o 18 mesi di tirocinio presso gli uffici giudiziari, la possibilità di accedere direttamente al concorso per la magistratura ordinaria senza dover sostenere ulteriori notevoli spese per iscriversi per due anni alle Scuole di Specializzazione per le Professioni Legali.

La norma va senz'altro nella giusta direzione riconoscendo il giusto valore ad esperienze altamente formative e professionalizzanti, rivolte a giovani laureati di alto profilo e svolte sotto la guida di Avvocati dello Stato o Magistrati. Una norma analoga era prevista, per i tirocini ex art. 73, nel d.l. n. 69/2013, ma non è stata convertita in legge sulla base di argomenti (si veda la discussione al Senato del 7 agosto 2013) non condivisibili. Infatti, non può essere di ostacolo il fatto che l'accesso ai tirocini avvenga sulla base del voto di laurea.

I voti universitari sono a tutt'oggi uno dei capisaldi dell’attuale sistema formativo, che a quelle valutazioni annette invece valore (il voto di laurea è requisito d’accesso per molti concorsi, si pensi a quelli per neolaureati in Banca d'Italia o per le carriere presso la Camera dei Deputati o il Senato della Repubblica). Anzi, il fatto che i tirocini siano rivolti a neolaureati particolarmente meritevoli è indice di serietà degli stessi e dell'idoneità degli stagisti ad accedere direttamente al concorso in magistratura.

Prevedere che la pratica presso l'Avvocatura dello Stato e il tirocinio presso gli uffici giudiziari siano titoli di accesso al concorso per la magistratura eliminerebbe una discriminazione “per censo”, consentendo agli studenti meritevoli di non dover frequentare una costosa scuola di specializzazione. La possibilità di accesso diretto al concorso assicura ai capaci e ai meritevoli un concreto vantaggio: non dover sostenere i costi per due anni di iscrizione alle scuole di specializzazione, rappresentando quindi una concreta attuazione del diritto allo studio sancito dall’art. 34 della nostra Costituzione.

Non paiono altresì fondati i timori circa la inadeguata preparazione dei futuri magistrati: la pratica presso l'Avvocatura dello Stato è affiancata costantemente da Avvocati dello Stato; lo stage ex art. 73 è in affiancamento a un magistrato. Entrambi i percorsi hanno lunga durata e prevedono un impegno del giovane quasi quotidiano in attività non solo pratiche ma anche toriche (ad es. lo stage presso i Tar ed il Consiglio di Stato prevede lo svolgimento di 1500 ore di attività nonché la frequenza anche di lezioni teoriche tenute da magistrati; la pratica presso l'Avvocatura Generale dello Stato comprende cicli di lezioni tenute da Avvocati dello Stato). Inoltre, non va dimenticato che lo svolgimento positivo del tirocinio consentirebbe l’accesso al concorso, non alla carriera di magistrato: i giovani che hanno svolto lo stage avranno la possibilità di dimostrare la loro adeguata preparazione in sede di concorso, al pari degli altri concorrenti che hanno seguito differenti percorsi.

In ultimo, vorremmo richiamare l'attenzione su un rilevante profilo critico. Il comma 2, secondo periodo, dell'art. 50 del decreto-legge riconosce quale titolo di accesso al concorso in magistratura la pratica forense di 18 mesi svolta presso l'Avvocatura dello Stato. Ciò non tiene conto del fatto che il tirocinio presso l’Avvocatura è ora possibile per un periodo massimo di soli 12 mesi (art.41, comma 6, lett.b), legge n. 247/2012).

Chiediamo quindi al Parlamento di:
● convertire in legge l'art. 50 co. 2, lett. b, del decreto legge n. 90/2014, laddove prevede che il tirocinio presso gli uffici giudiziari e quello presso l'Avvocatura dello Stato costituiscono titolo di accesso al concorso per la magistratura ordinaria, respingendo quindi i contrari emendamenti 50.20, 50.21, 50.22 (e/o prevedendo che coloro che abbiano svolto positivamente lo stage si vedano riconosciuto un punteggio aggiuntivo in sede di concorso, come previsto dall'emendamento Ferranti 50.7 e dal parere della Commissione Giustizia. Dovrebbe tuttavia avere lo stesso trattamento anche la pratica forense svolta presso l'Avvocatura dello Stato). Con riferimento all'ultimo periodo del comma, al fine di tener conto della durata massima di 12 mesi prevista ex lege per il tirocinio presso l'Avvocatura dello Stato, si segnala l'opportunità di una riformulazione come segue: “Costituisce, altresì, titolo idoneo per l’accesso al concorso per magistrato ordinario lo svolgimento del tirocinio professionale forense di diciotto mesi svolto per almeno dodici mesi presso l’Avvocatura dello Stato, sempre che sussistano i requisiti di merito di cui al comma 1 e che sia attestato l’esito positivo del tirocinio”.

● prevedere misure volte a garantire forme adeguate di rimborso spese per coloro che svolgono il tirocinio presso gli uffici giudiziari a norma dell'articolo 73 del d.l. n. 69/2013 e la pratica forense presso l'Avvocatura dello Stato. Sul punto, va nella giusta direzione l'emendamento Ferranti 50.01 e il parere della Commissione Giustizia, seppur non riteniamo opportuno riconoscere una borsa di studio solo a taluni tirocinanti individuati sulla base dell'ISEE, ciò contribuirebbe a legare ancora una volta i giovani, seppur ormai laureati, al proprio nucleo familiare di provenienza. E' indispensabile riconoscere a tutti gli stagisti un rimborso spese forfettario per il lavoro svolto oppure - se ragioni di bilancio impongono di restringere la platea dei beneficiari del rimborso spese - prendere in considerazione il reddito personale degli stagisti. Dovrebbe inoltre essere presa in considerazione anche la pratica forense presso l'Avvocatura dello Stato prevedendo anche per questo percorso un rimborso spese stabilito per legge.

Fiduciosi del fatto che le nostre richieste verranno debitamente considerate da Voi Onorevoli Deputati, cogliamo l’occasione per porgerVi i nostri più sinceri saluti unitamente all’augurio di buon lavoro.


FIRMATO:
dott. Stefano Lorenzo Vitale, tirocinante presso il Consiglio di Stato e praticante presso l'Avvocatura Generale dello Stato
dott. Sabato Vinci, praticante presso l'Avvocatura Generale dello Stato
dott.ssa Beatrice Sartorato, tirocinante presso il Consiglio di Stato
dott. Francesco Deodato, tirocinante presso il Consiglio di Stato
dott.ssa Silvia D'Armento, praticante presso l'Avvocatura Generale dello Stato
dott.ssa Veronica Proietti, tirocinante presso la Corte d'Appello di Roma e praticante presso l’ Avvocatura  Generale dello Stato
dott.ssa Anna Maria Chiariello, praticante presso l'Avvocatura Generale dello Stato
dott.ssa Barbara Del Serrone, praticante presso l'Avvocatura Generale dello Stato
dott. Francesco Pasquarelli, tirocinante presso il Tribunale di Roma e praticante presso l'Avvocatura Generale dello Stato
dott. Marco Notarbartolo di Sciara, praticante presso l'Avvocatura Generale dello Stato
dott. Valeria Protano, tirocinante presso il tribunale di Roma e praticante presso l'Avvocatura Generale dello Stato
dott. Fausto Del Bianco Giovannella, tirocinante presso il Tribunale civile di Roma
dott.ssa Maria Grazia Corrado, praticante presso l'Avvocatura Generale dello Stato
dott.ssa Chiara Ognibene, praticante presso l'Avvocatura Generale dello Stato
dott.ssa Lucrezia Albanese, tirocinante presso il Tribunale di Roma e praticante presso l'Avvocatura dello Stato
dott.ssa Monica De Vergori, praticante presso l'Avvocatura Generale dello Stato
dott.ssa Alessia Santagada, praticante presso l'Avvocatura Generale dello Stato
dott. Marco Colletta, praticante presso l'Avvocatura Generale dello Stato
dott.ssa Viola Montanari, praticante presso l'Avvocatura Generale dello Stato
dott.ssa Anna Ciufolini, praticante presso l'Avvocatura Generale dello Stato
dott.ssa Chiara Tortorella, praticante presso l'Avvocatura Generale dello Stato
dott. Domenico Andracchio, tirocinante presso il Consiglio di Stato, già praticante presso l'Avvocatura  Generale dello Stato
dott. Mauro Gobbi, tirocinante presso il Tribunale ordinario di Rimini
dott.ssa Mariagrazia Massaro, praticante presso l'Avvocatura Generale dello Stato
dott. Dante Esti, praticante presso l'Avvocatura Generale dello Stato
dott.ssa Martina Frattin, praticante presso l'Avvocatura Generale dello Stato
dott.ssa Angela Cardi, praticante presso l'Avvocatura Generale dello Stato
dott.ssa Francesca Caldani, praticante presso l'Avvocatura Generale dello Stato
dott. Mirko Gulisano, Tirocinante presso il Tribunale di Bari
dott. Manuel Petrucci, tirocinante presso il Tribunale di Roma
dott.ssa Manuela Chiappisi, Tirocinante presso il Tribunale di Palermo
dott. ssa Maria Riccio, tirocinante presso la Corte d'appello Napoli
dott.ssa Manuela Schilardi, tirocinante presso il Tribunale di Bari
dott. Raffaele Muzzica, tirocinante presso il Tribunale di Napoli
dott.ssa Paola Levi Della Vida, praticante presso l'Avvocatura Generale dello Stato
dott.ssa Martina Taglione, praticante presso l'Avvocatura Generale dello Stato
dott.ssa Clara Trapuzzano Molinaro, praticante presso l'Avvocatura Generale dello Stato
dott.ssa Arianna Mazzone, tirocinante presso la Corte d'appello di Napoli
dott.ssa Federica Ottaviano, praticante presso l'Avvocatura Generale dello Stato
dott. Massimiliano Ceschini, tirocinante presso il Tribunale di Firenze
dott.ssa Francesca Loffredo, tirocinante presso il Tribunale di Torre Annunziata
dott. Daniele Pergola, tirocinante presso il Tribunale di Napoli
dott.ssa Lisa Francesca Sgromo, praticante presso l'Avvocatura Generale dello Stato
dott.ssa Valentina Di Cesare, tirocinante presso il Consiglio di Stato
dott. Alberto Della Valle, tirocinante presso il Tribunale di Torre Annunziata

aderisce l’Associazione Tirocinanti Giustizia Italia (ATGI)


Per contatti: Stefano Vitale, tel. 393.9639377, email: stefanolorenzovitale@gmail.com

------------------------------------


LEGGI ANCHE: Lettera di un aspirante magistrato - Le risposte alla lettera


(22 luglio 2014)

22/07/2014

Articoli Correlati

Ordinamento

Rinunciare alla legge della forza, investire sulla forza della legge


Il Consiglio superiore della magistratura è organo di rilievo costituzionale, chiamato ad assicurare autonomia e indipendenza della magistratura. La tipologia di funzioni esercitate dal CSM e la sua stessa composizione (con composizione mista, con componenti laiche designate dal Parlamento con maggioranze qualificate e componenti togate elette, all’esito di un confronto elettorale) tratteggiano una fisionomia del CSM connotata da un intrinseco tasso di politicità, cui è connaturale l’attribuzione di un significativo tasso di discrezionalità.

Ordinamento

Processo penale telematico: dallo scampato pericolo all'occasione da cogliere?


Tra temi e domande di cui si è discusso in questi giorni a proposito del PPT: l’informatica pensata dal ministero ha un ruolo servente rispetto al diritto? E il ministero ha a cuore l’inveramento del precetto costituzionale che lo obbliga a predisporre i mezzi per la gestione digitale?

da Lista iscritti

Reclutamento dei magistrati e prerogative del Csm


1. Una cruciale prerogativa del Consiglio: le decisioni in materia di assunzione dei magistrati.

Esiste un legame strettissimo e indissolubile tra autonomia, indipendenza e meccanismi di selezione di coloro che saranno chiamati a svolgere funzioni giurisdizionali.

da Lista iscritti

Si può cambiare l'accesso alla magistratura?


Le polemiche sulle tracce assegnate ai concorsi per la magistratura ordinaria riguardano, di solito, la tecnicità di alcuni argomenti o il fatto che richiedano una conoscenza specialistica della giurisprudenza più recente. Il fatto che la selezione avvenga sulla base di prove per le quali risulta determinante, più della preparazione, l’addestramento specifico fornito dalle scuole.

Ordinamento

L’assemblea generale Anm dell’11 giugno 2023: un percorso di consapevolezza


I magistrati hanno a cuore la propria indipendenza? Sono consapevoli del perché viene riconosciuta? E sapranno individuare le strategie vincenti per difenderla?

Non sono domande retoriche, specie in vista dell’assemblea generale dell’11 giugno.