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Disciplinare a tutti i costi
Poco più di un anno fa il ministro Nordio chiese alla Procura Generale di promuovere un’azione disciplinare nei confronti di un collegio di giudici di Milano che avevano sostituito la misura della custodia cautelare in carcere con la misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nei confronti di un cittadino russo, poi evaso.
Nessuna riflessione sulle eventuali responsabilità amministrative nei controlli che avrebbero potuto impedire la fuga, nessun dubbio sulla ritenuta necessità ad ogni costo della misura custodiale nella logica di un garantismo a fasi alterne, nessun pensiero sulla mancata impugnazione del provvedimento, se ritenuto davvero gravemente scorretto.
L’occasione era troppo propizia per dare una lezione e allontanare da sè ogni ombra: i responsabili di quell’evasione erano i magistrati e poco importa se l'attività di interpretazione delle norme e quella di valutazione del fatto non danno luogo, per legge, a responsabilità disciplinare.
Il Procuratore Generale glielo aveva dovuto ricordare, poco meno di un mese fa, chiedendo il non luogo a procedere nei confronti dei tre colleghi.
Tutto inutile: disciplinare, disciplinare e disciplinare a tutti i costi.
Il Ministro, alla presa d’atto, ha preferito l’incolpazione coatta dei colleghi.
Magistratura democratica è al fianco dei colleghi colpiti dall’improvvida iniziativa ministeriale che conferma come un indebolimento dei presidi costituzionali dell’autogoverno darà alla società italiana una magistratura meno autonoma, meno indipendente, più soggetta alle intimidazioni del governo di turno.
L’Esecutivo di Magistratura democratica
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