E, dopo un primo periodo di rodaggio, ‘Cucinare al fresco’ ha incontrato l’interesse e il sostegno del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) e si è esteso ad altri Istituti. Adesso è diventato oltre ad una collana di libri, un percorso del gusto che ha già al suo attivo ben quattordici numeri. “Abbiamo imparato – conclude la coordinatrice del progetto – che nelle carceri si possono realizzare dei progetti di qualità”.