MD – Sezione di Milano
MD
OGGI. MD ha ancora un ruolo
essenziale nella società e nella giurisdizione. Come luogo di sviluppo della
cultura dei diritti, di elaborazione di idee e progetti, di movimento
propulsivo della giurisprudenza. MD è in grado attrarre interesse verso
l’esterno, per la sua storia, per le sue idee, per le persone che ne fanno
parte.
E’
necessaria però oggi un’idea politica ed un progetto che indichi la direzione
su cui proseguire, uscendo definitivamente da quel conflitto interno al gruppo
che lo ha fortemente indebolito negli ultimi anni.
Due
sono i grandi temi sui quali MD nel futuro dovrebbe concentrarsi, rinnovandosi
e rilanciando la propria azione: la tutela dei diritti e l’anticorporatismo,
perché l’aggravio del carico del nostro lavoro quotidiano ed il peggioramento
delle condizioni di lavoro ha indotto larga parte della magistratura ad avere
un atteggiamento difensivo, a volere una magistratura sindacalizzata e
protettiva e quindi un’associazione tesa a questo scopo, mettendo in crisi il
modello di magistrato progressista.
MD
E AREA. AREA nasce per la crisi dei
gruppi tradizionali. Nasce per aggregare ed attrarre altri colleghi. E’ la
prospettiva verso il futuro, della quale MD deve tenere conto e nella quale MD
deve continuare a garantire una presenza forte ed attenta a tutti i livelli.
Perché
AREA rischia di diventare una federazione di gruppi locali. Perché in AREA
manca ancora un’elaborazione di contenuti su molte tematiche essenziali per MD.
AREA
è una risorsa, perché permette la contaminazione di idee e la possibilità di
elaborazione di progetti innovativi e di migliorare la giurisdizione nel suo
complesso.
AREA
può raggiungere grandi risultati soprattutto sull’autogoverno e
sull’associazione, concentrandosi su tre grandi questioni: le valutazioni di
professionalità; le nomine dei direttivi e semidirettivi; il sistema
disciplinare.
MD
è fondamentale per AREA, come elaborazione, iniziativa politica e portatrice di
contenuti.
MD
deve andare nei luoghi dove AREA si fa e portare le sue idee, impegnandosi
sempre di più alla sua crescita e stimolandone lo sviluppo.
Occorre
però, anche in questo ambito, un progetto che indichi lo sbocco finale di
questo percorso.
LA
PREGIUDIZIALE ETICA. Quanto accaduto
negli ultimi mesi ha costituito lo stimolo per rilanciare il tema dell’iter
procedimentale per le nomine agli incarichi direttivi e semidirettivi.
L’abolizione
dell’anzianità ha fatto venir meno regole prefissate, rendendo meno
intellegibili le scelte del CSM ed aumentando in modo esponenziale la
discrezionalità. Questo rende necessario un procedimento amministrativo ancora
più improntato ai canoni di legalità e trasparenza, dove il ricorso alle fonti
di conoscenze, quali esse siano, sia sempre documentato e documentabile, dove
non vi siano spazi per meccanismi di premio nei confronti di chi sia iscritto o
simpatizzante alle correnti.
Il
congresso deve discutere ed affrontare il tema di un autogoverno svincolato
dalla logica dell’appartenenza. MD deve assumersi la responsabilità di un
cambio di passo.
LA
SCUOLA DELLA MAGISTRATURA. La scuola
superiore della magistratura ha iniziato le sue attività tra enormi problemi,
dovuti anche alla mancanza di collaborazione del CSM, che è apparso a tratti
ostruzionista verso la nuova istituzione.
Occorre
perciò, a partire dal Congresso, una riflessione del gruppo sul tema della
formazione, uno degli snodi principali per il futuro della nostra professione,
che affronti da un lato gli obiettivi del percorso formativo – anche sotto il
profilo della formazione dei dirigenti – e dall’altro dei rapporti
reciproci tra Scuola e CSM di modo da garantire i migliori risultati per tutta
la magistratura.
La
sezione propone come candidati al Consiglio Nazionale: Ilio Mannucci Pacini,
Luca Poniz e Paola Maria Gandolfi
(Deliberato
all’assemblea di MD Milano il 29 gennaio 2013)