Buon compleanno, Antigone!
Il 18 febbraio 2021 sono trenta. Trent’anni di riflessione critica e necessaria sul conflitto, riducibile ma ineliminabile, tra il potere di punire e la persona umana. Di denuncia e racconto del carcere e delle condizioni della detenzione di massa. Di attenzione concreta alla vita dietro alle sbarre – “dentro ogni carcere” – grazie al lavoro degli Osservatori, della Rivista e ai fondamentali Rapporti sulle condizioni di detenzione. Con un occhio sempre vigile sulle condizioni dei disperati, dei marginali, dei tossicodipendenti, degli stranieri.
Trent’anni, ancora, di impegno per le garanzie e i limiti, contro i pericoli e gli eccessi delle legislazioni d’emergenza e dei pacchetti-sicurezza, contro la tortura, per una giustizia meno di classe e più umana.
Trent’anni di scommesse lungimiranti: parlavi di “Diritti in carcere” e difensore civico, a Padova, nel 1997, sedici anni prima della legge istitutiva del Garante nazionale delle persone private della libertà personale.
Trent’anni di battaglie. Alcune vinte. Era il 1996 quando la Corte costituzionale, recependo i temi del dibattito da voi portato avanti, dichiarava costituzionalmente illegittima la formula delle “sufficienti assicurazioni” ai fini della concessione dell’estradizione per fatti in ordine ai quali è stabilita la pena di morte dalla legge dello Stato estero. Molte in corso con buoni frutti, alcuni dei quali coagulati anche in decisioni giudiziarie, se è vero che Viola, per chi si intende di carcere, non è più solo un colore, ma un rampa di lancio verso un diritto conforme all’art. 3 CEDU (Corte Edu Viola c. Italia, 13 giugno 2019). Alcune ancora tutte da fare, ma con argomenti in grado di sollecitare i giudici a un esercizio della giurisdizione penale più consapevole delle cose e della carne del carcere e della pena.
C’è ancora tanto da costruire, a tutti i livelli, per vedere realizzato un diritto penale minimo e non sfigurante. Perciò Antigone, come direbbero i fondatori!
Intanto, da amici e compagni di strada, vi facciamo gli auguri e vi ringraziamo.
Magistratura democratica