Magistratura democratica

The International Day of Women Judges

MEDEL sarà sempre al fianco di tutte le donne che – nei contesti più difficili – lottano per i diritti e le libertà 

Il 10 marzo è stato dichiarato, con la risoluzione 75/274 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 2021,  “International Day of Women Judges” per sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo essenziale delle donne nei sistemi giudiziari.  

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Un’occasione per riflettere sull’uso delle parole

L’esecutivo di Magistratura democratica ritiene necessario interrogarsi sulla tragedia delle morti in mare dei migranti, ma anche sul linguaggio, incluso quello dei provvedimenti giudiziari, con cui questi tragici avvenimenti vengono affrontati.

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Attualità di un’eresia

Sabato 15 aprile ore 10.00 Introduzione al consiglio nazionaledi Cinzia Barillà ore 10.15 – 10.30 ricordo di Salvatore Senesedi Franco Ippolito ore 10.30 – 11.30 C’è ancora bisogno di MD?Magistratura

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Un Csm debole con i forti e forte con i deboli

La recente decisione del CSM, di non resistere nel giudizio promosso da un procuratore della repubblica avverso il provvedimento di non conferma nell’incarico direttivo, rappresenta un pessimo inizio nel percorso per restituire autorevolezza all’organo consiliare. 

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La Casa Circondariale di Napoli Poggioreale “Giuseppe Salvia”

Il luogo di detenzione non è solo quello dove un individuo deve scontare la sua pena, ma un luogo dove, come ci insegna la Costituzione, bisogna predisporre tutti gli strumenti idonei per offrire, a chi ha sbagliato, nuove possibilità di reinserimento sociale, al fine di scongiurare che ritorni a delinquere e per tutelarne sempre la dignità e la salute psicofisica. 

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“La riforma della giustizia civile”

Introduzione del Prof. Giorgio Costantino, emerito di diritto Processuale Civile dell’Università Roma Tre, e della Prof.ssa Barbara Poliseno, dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro. La discussione sarà coordinata dal

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Il Dap: una realtà complessa

Il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria è una realtà estremamente complessa, senza eguali rispetto alle altre articolazioni del Ministero della Giustizia: sia per il suo enorme budget, pari a oltre 3 miliardi e 200 milioni di euro, pari a circa metà dell’intero bilancio ministeriale; sia per l’elevato numero di unità di personale, oltre 45.000, cui si aggiungono le circa 56.000 persone oggi detenute; sia per il numero di strutture penitenziarie, poco meno di 200, alcune delle quali, per dimensioni, sono vere e proprie piccole città; sia per la varietà delle interrelazioni con altre amministrazioni, centrali e locali, su temi cruciali per gli equilibri del sistema penitenziario (salute, lavoro, formazione, assistenza sociale); sia per le implicazioni politiche che riguardano il discorso pubblico sulla pena e sul carcere e per un’attenzione mediatica in genere rivolta a cogliere i segnali di pericolo che provengono da una realtà avvertita come minacciosa, quasi mai a tentare un’analisi razionale dei problemi e delle possibili soluzioni, rispetto a cui vi è una coazione a ripetere slogan ideologici e spesso privi di qualunque aggancio con il mondo reale.

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Per un pubblico ministero non separato. Per un pubblico ministero primo tutore dei diritti costituzionali e delle garanzie individuali

Sono all’esame del Parlamento diversi progetti di legge costituzionale in «materia di separazione delle carriere giudicante e requirente della magistratura» (proposta di legge costituzionale Costa, A.C. 23-2022; Giachetti ed altri, A.C. 434-22; Calderone e altri, A.C. 806-23; Morrone ed altri, A.C. 824-23; altre sono annunciate e non ne è ancora noto il testo).

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Spazio aperto, sanzioni sostitutive, prassi operative

Il 18 gennaio 2023 l’Ufficio dei giudici per le indagini preliminari di Milano ha emesso, in un caso di condanna con rito abbreviato per il delitto di atti persecutori, il dispositivo presente nel documento allegato, che costituisce la prima applicazione, da parte dell’Ufficio, delle pene sostitutive introdotte dal d.lgs. 150 del 2022, in questo caso della detenzione domiciliare sostitutiva  prevista dall’articolo 56 della legge 689 del 1981 nella versione post-riforma.

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Non è di Md, ma ci dispiace lo stesso

Ricevo l’ennesima telefonata in cui l’interlocutrice mi manifesta tutto il suo sdegno per le affermazioni attribuite a Luca Poniz a proposito della moglie del calciatore portoghese Ronaldo, in un articolo apparso sul quotidiano “La Verità”. 

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Il 2023: un anno senza nuovi magistrati negli uffici giudiziari

Il 2023 non vedrà l’immissione in possesso di nuovi magistrati nelle funzioni giurisdizionali. In una situazione di scopertura dell’organico magistratuale negli uffici giudiziari di circa 1.500 unità su 10.900 e pur nell’immissione in ruolo dei magistrati ordinari in tirocinio di cui al D.M. 23.11.2022, questi ultimi – gli unici attualmente in tirocinio – immessi nello scorso mese di dicembre, termineranno il tirocinio generico nel novembre di quest’anno e quello mirato nel luglio del 2024 per poi prendere possesso nei vari uffici giudiziari. 

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La conversione in legge del decreto no vax/ergastolo/rave

L’interpretazione della legge passa anche attraverso l’esame, quando è necessario, dei lavori preparatori. Non è quello che intendiamo fare qui, proponendo brevi estratti degli interventi per dichiarazione di voto alla Camera dei Deputati sulla fiducia posta dal Governo sul “decreto No vax/rave/ergastolo”. Ma crediamo che la lettura, sia pure per sintetico estratto, di ciò che i rappresentanti dei diversi partiti hanno detto, consenta a tutti di vedere “chi è cosa” e “chi pensa cosa”.

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Perchè rileggere Luciano Bianciardi

“L’importante è fare le scarpe al capufficio, al collega, a chi ti lavora accanto. Il metodo del successo consiste in larga misura nel sollevamento della polvere”. 

È solo una delle molte frasi acuminate che Luciano Bianciardi, nel suo romanzo più noto (La vita agra, del 1962), dedica a descrivere il male del capitalismo rampante.

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