Magistratura democratica

Lo sguardo dell’inizio: una ricerca sulla giovane magistratura – 17 maggio 20204, Reggio Calabria

È partito da Reggio Calabria, lo scorso 17 maggio 2024, il ciclo di presentazioni sul territorio nazionale del n. 4 del 2023 di Questione giustizia, la rivista trimestrale promossa da Magistratura democratica, dedicato interamente alla ricerca sulla giovane magistratura commissionata al Prof. Claudio Sarzotti ed al gruppo da lui coordinato facente capo al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino. Una ricerca essenzialmente “qualitativa” che si è rivolta ad un campione di sessanta magistrati individuato tra coloro che hanno fatto ingresso tra il 2013 e il 2023, tramite una serie di interviste individuali e tre “focus groups” seguiti e coordinati dalla dott.ssa Costanza Agnella dello stesso Dipartimento.

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A sostegno dei magistrati della Procura e della Corte penale internazionale

Lo Statement emesso il 20 maggio 2024 dal Procuratore presso la Corte penale internazionale, con il quale annuncia di avere depositato alla sezione predibattimentale della Corte la richiesta di mandati d’arresto relativi alla situazione dello Stato palestinese, è stato oggetto di un fuoco di fila politico-mediatico di fronte al quale Magistratura democratica, come associazione indipendente di magistrati, non può tacere.

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Uno dopo l’altro

VIVERE E MORIRE DI LAVORO (POVERO). 

UNA RIFLESSIONE SU APPALTO, RETRIBUZIONE COSTITUZIONALE E PARITÀ DI TRATTAMENTO NEGLI APPALTI

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Gli effetti dell’allargamento dell’elenco dei “Paesi sicuri”

La Presidente di Magistratura democratica, Silvia Albano, ha diffuso una nota in cui si spiegano gli effetti pratici del decreto ministeriale 7 maggio 2024 con il quale è stato allargato l’elenco dei Paesi sicuri a ulteriori Paesi (indicati all’inizio del testo), includendo così i Paesi di origine da cui proviene la maggioranza dei migranti.

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Il carcere: tra dignità umana e rieducazione

Il tasso di sovraffollamento, il numero di suicidi, le criticità nell’assistenza sanitaria espongono le persone detenute e quelle che in carcere lavorano a una quotidianità che rischia di porre in discussione i diritti fondamentali della persona e compromettere la funzione di reinserimento sociale che la Costituzione indica come coessenziale all’esecuzione delle pene.  

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A sostegno di Murat Arslan

“Non abbiamo lasciato la magistratura del nostro paese al suo destino. Abbiamo lasciato delle tracce in ogni angolo per guidarci al ritorno. Oggi assistiamo ad esili e detenzioni, ma tutto ciò  non cambia la realtà. Il prezzo che stiamo pagando non fa altro che aumentare la nostra fiducia nel ritorno dello stato di diritto e della democrazia e la nostra volontà di lottare per questo scopo”  – (Murat Arslan, nel discorso scritto in occasione  del conferimento del  Premio Václav Havel per i diritti umani 2017).

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25 Aprile, Costituzione, giurisdizione

Il fascismo fu anche giurisdizione.

Fu il Tribunale speciale per la difesa dello Stato istituito nel 1926 (e ricostituito nella Repubblica sociale italiana) che inflisse agli antifascisti decine di migliaia di anni di reclusione, confino, sorveglianza speciale di polizia.

Fu il “servile e osannante conformismo” (parole di Umberto Terracini, presidente dell’Assemblea Costituente) condiviso da una parte della magistratura e da buona parte delle “alte magistrature” immortalate nella cronaca dell’apertura dell’anno giudiziario del 1940 mentre acclamano il duce che riceve i capi degli uffici giudiziari a Palazzo Venezia.

La democrazia costituzionale esige che il quadro normativo che regola lo svolgimento della funzione giusrisdizionale non diventi lesione del ruolo costituzionale della giurisdizione; e che, nell’intera loro attività, i magistrati riescano a “essere la Costituzione” rifiutando il conformismo, non nelle sue ultime e drammatiche esternazioni ma sin dalle sue prime manifestazioni.

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La riforma del Testo unico sulla dirigenza giudiziaria: un’opportunità da cogliere senza esitazioni

Magistratura democratica, ad esito di una elaborazione collettiva del gruppo, maturata nel tempo, offre alla riflessione delle istituzioni, della magistratura associata e di tutti i magistrati e i giuristi, una riflessione sull’attuazione del decreto legislativo n. 44 del 2024.

I compiti che il CSM dovrà svolgere per attuare la riforma della dirigenza giudiziaria consentono, se lo si vorrà, di dare strumenti per la trasparenza e la leggibilità delle scelte, che valorizzando la scelta di criteri generali piuttosto che di criteri sulla singola nomina, può consentire di combattere l’indispensabile battaglia contro il carrierismo e il clientelismo da troppo tempo rimandata.

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Garanzia o interferenza?

La giornata delle cronache del mondo giudiziario si apre con la notizia di un ulteriore episodio di voto decisivo del Vice presidente del CSM, questa volta ago della bilancia nella nomina del Presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria.

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“La riforma della giustizia civile”

Il secondo seminario del secondo ciclo di incontri ad un anno dalla entrata in vigore della riforma Cartabia avrà per oggetto i processi di impugnazione e, in particolare, il processo

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Carcere e gravidanza

È di questi giorni la notizia di una giovane donna tunisina, tratta in arresto a novembre per possesso di stupefacente, sottoposta a custodia cautelare presso la Casa circondariale di Sollicciano, in stato di gravidanza e costretta dopo quattro mesi ad abortire per motivi di salute.

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MEDEL celebra la Giornata del 10 Marzo, sottolineando ancora una volta l’impegno delle donne per la giustizia e per lo Stato di diritto.

Ovunque, le donne hanno portato un cambiamento democratico all’interno dei sistemi giudiziari: una nuova idea di uguaglianza che ha favorito il progresso della cultura dei diritti; una nuova concezione dell’apertura e della rappresentatività – e una maggiore legittimità democratica – dei sistemi giudiziari in tutto il mondo.

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Sulla designazione del Comitato direttivo della Scuola Superiore della Magistratura, guardando avanti

La designazione dei componenti del Comitato direttivo della Scuola Superiore della Magistratura da parte del CSM giunge con ritardo rispetto alle scadenze fissate dal calendario istituzionale ed è stata preceduta da forti rilievi critici sulla trasparenza della procedura seguita. Le preoccupazioni espresse in corso di procedura – che erano alla base delle critiche – non hanno trovato adeguate risposte nelle motivazioni della delibera poi approvata a maggioranza dal Plenum (soprattutto per quanto riguarda la delibera relativa ai componenti provenienti dalla magistratura, che è stata approvata a maggioranza, con sei voti contrari e due astensioni).

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Rinunciare alla legge della forza, investire sulla forza della legge

Il Consiglio superiore della magistratura è organo di rilievo costituzionale, chiamato ad assicurare autonomia e indipendenza della magistratura. La tipologia di funzioni esercitate dal CSM e la sua stessa composizione (con composizione mista, con componenti laiche designate dal Parlamento con maggioranze qualificate e componenti togate elette, all’esito di un confronto elettorale) tratteggiano una fisionomia del CSM connotata da un intrinseco tasso di politicità, cui è connaturale l’attribuzione di un significativo tasso di discrezionalità.

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Libertà costituzionali e ordine pubblico

Ieri mattina, a Pisa, reparti della Polizia di Stato in assetto antisommossa hanno impedito a un corteo di studenti riunitosi in via San Frediano, davanti al liceo artistico Russoli, per una manifestazione di solidarietà nei confronti della popolazione palestinese, di accedere a piazza dei Cavalieri, adottando la cosiddetta “carica di alleggerimento” nel corso della quale diversi manifestanti sono stati colpiti con manganellate e  hanno subìto lesioni personali.

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