Ormai da anni viene denunciata, oltre che da Magistratura democratica, da Antigone, dall’avvocatura, dall’accademia, una situazione carceraria che a causa del sovraffollamento e della fatiscenza di gran parte degli istituti di pena, risulta contraria a diritti fondamentali dell’uomo e alla Carta costituzionale.
Lo stesso Presidente della Repubblica ha sottolineato quanto sia indispensabile affrontare immediatamente la situazione, con l’adozione di interventi urgenti e il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa è intervenuto per l’adozione di rapide misure correttive per prevenire i suicidi.
Eppure questo sembra non essere sufficiente perché il governo e la politica si assumano la responsabilità di adottare le necessarie riforme strutturali e le indifferibili misure urgenti, limitandosi a interventi (come l’aumento dell’organico della polizia penitenziaria) utili ma settoriali e non idonei a incidere sul tasso di costituzionalità della detenzione.
Oltre a sollecitare un serio programma di investimenti che riguardi infrastrutture, servizi sanitari, operatori, accesso al lavoro, attività risocializzanti, Magistratura democratica si dichiara vicina e pronta a convergere con i singoli e le associazioni che percepiscono la situazione dei reclusi come incompatibile con i valori costituzionali, sintomo di una inquietante e più generale disattenzione verso le marginalità sociali. Per questo torniamo a chiedere l’adozione di misure urgenti per ridurre il sovraffollamento carcerario quali l’amnistia e l’approvazione del disegno di legge sulla liberazione anticipata speciale.
L’Esecutivo di Magistratura democratica