Il gruppo dei candidati di Magistratura democratica ha condotto una campagna elettorale ricca di proposte e di elaborazione di cultura della giurisdizione, che ha suscitato l’attenzione, l’interesse e l’adesione di un grande numero di magistrati.
Nei collegi di merito la percentuale complessiva di voti riportata dai candidati di Md sfiora il 13%, con ottimi risultati individuali dei candidati.
Purtroppo il sistema elettorale tendenzialmente maggioritario (scelta scarsamente comprensibile, in un organo che non deve esprimere un “governo”) ha portato a una sovrarappresentazione delle correnti maggiori; tuttavia, Md è riuscita ad eleggere Domenica Miele, che rappresenta un valore messo a disposizione dell’Istituzione e di tutta la magistratura.
Nonostante le spinte del sistema elettorale verso un bipolarismo innaturale (considerata la ricchezza delle posizioni che la magistratura italiana esprime), questo risultato non si è realizzato; sotto un altro aspetto, non hanno avuto successo le linee distruttive della rappresentanza, e i gruppi associativi rimangono soggetti cui i magistrati pensano sia ancora opportuno fare riferimento.
Magistratura democratica – con la sua eletta, e ricercando ogni possibile raccordo con le sensibilità più vicine – intende essere presente nella vita del CSM, continuando ad esserlo nel dibattito su tutti i temi che riguardano la giustizia e la tutela dei diritti, consapevole della propria storia e dell’attualità della sua presenza, confermata dagli esiti elettorali.