Convegno di studi
Roma 22 giugno ore 16,30 presso la Fondazione Lelio e Lisli Basso, Via della Dogana Vecchia n. 5
Le misure di prevenzione personali, contenute nel D.Lgs. 159/2011 ma già previste dalla L. 1423/1956 e prima ancora dal regime fascista, stanno conoscendo negli ultimi tempi un utilizzo ricorrente e preoccupante, con il risultato di comprimere e di fatto negare diritti fondamentali del vivere civile e sociale nei confronti di chi intenda manifestare il proprio dissenso verso le politiche governative, come dimostrano anche le decine di fogli di via emessi preventivamente in occasione degli ultimi vertici internazionali.
Nei mesi scorsi, attivisti per i diritti sociali, grazie a evidenti forzature, sono stati colpiti da decreti che dispongono la misura della sorveglianza speciale: provvedimenti fortemente limitativi della libertà personale (con sacrificio dei diritti di riunione ed espressione e manifestazione del pensiero) e di movimento (con l’obbligo di soggiorno). Ciò, in base a una concezione del diritto della prevenzione come diritto punitivo del sospetto, con l’elusione delle garanzie sostanziali e processuali.
Al di là dei profili immanenti di incostituzionalità delle norme che prevedono l’avviso orale —autentico stigma di pericolosità sociale valido vita natural durante!— e la sorveglianza speciale per fattispecie di «pericolosità generica» da tempo denunciati dalla gran parte della dottrina per contrasto con i principi della riserva di legge, della tassatività, della non colpevolezza e dell’eguaglianza, a seguito della recentissima pubblicazione della Sentenza De Tommaso della Corte Europea dei Diritti Umani che condanna l’Italia per mancanza di qualità della legge, si impone un ripensamento globale delle misure preventive personali.
Perché laddove esse vengono adoperate per comprimere i principi costituzionalmente tutelati della libertà di esprimere le proprie opinioni e di associarsi insieme ad altri per sostenerle, emerge il rischio di una loro torsione e di un loro improprio utilizzo quali strumenti di controllo del dissenso e del conflitto sociale.
Per questo, convochiamo un convegno di studi a Roma per giovedì 22 giugno, ore 16,30, presso la Fondazione Lelio e Lisli Basso in Via della Dogana Vecchia, 5.
Organizza l’Associazione Nazionale Giuristi Democratici
Introduce e coordina:
Cesare Antetomaso
Avvocato, Esecutivo Associazione Nazionale Giuristi Democratici
Relazioni di:
Livio Pepino
già Sostituto Procuratore presso la Corte di Cassazione
Francesco Romeo
Avvocato
Enrico Gargiulo
Ricercatore in Sociologia economica e del lavoro all’Università del Piemonte orientale
Interverranno:
Sen. Loredana De Petris
Sinistra italiana
Sen. Luigi Manconi
Presidente Commissione Diritti umani Senato
Eleonora Forenza
europarlamentare
Riccardo De Vito
Presidente Magistratura democratica
Valentina Calderone
Associazione A buon diritto
Antonello Ciervo
Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione
Simonetta Crisci
Avvocata
Giovanni Russo Spena
Area democrazia, diritti, istituzioni Partito della rifondazione comunista-Sinistra europea
Italo di Sabato
Osservatorio sulla repressione
Paola Bevere
Associazione Antigone
Aderiscono: Giuristi Democratici, Asgi, A buon diritto, Antigone, Abitare nella crisi, Movimenti per il diritto all’abitare-Roma, Osservatorio sulla repressione, Usb, Si Cobas, Eurostop, Il Salto, Popoff, Partito della rifondazione comunista-Sinistra europea.