Anticorruzione

Canepa: “Buon risultato

di Esecutivo di Magistratura Democratica

ma servono altri passi avanti”

«Si può sempre fare di più. C’è la necessità di fare ancora passi avanti, ma bisogna anche ammettere che il meglio è nemico del bene. Va riconosciuto che la nuova legge anticorruzione è un buon risultato», Anna Canepa, sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia e segretario generale di Magistratura democratica, rilancia subito. Ma intanto incassa:
 «Ora c’è uno strumento più efficace per una strategia complessiva contro la criminalità».

Qual è il punto più qualificante di questo provvedimento?
«Per la mia esperienza, ottima l’incentivazione a chi collabora. Per scoprire reati così difficili è indispensabile il ruolo di chi si dissocia. Inutile nasconderlo: chi lo fa non è animato solo dal pentimento interiore o da, nobili motivi, ma anche dal suo personale tornaconto».

Che però consente di disarticolare reti di connivenze molto estese, come dimostra la sua esperienza di magistrato impegnato nelle inchieste contro la criminalità organizzata…

«Tutte le inchieste sulla criminalità lo dimostrano: questo è un meccanismo indispensabile per scardinare silenzi, collusioni ed omertà e per far emergere reati che sarebbero destinati a rimanere sommersi».

E qual è la cosa che la lascia più perplessa?
«L’aumento delle pene va bene. Ma io non sono mai stata convinta che alzandole all’infinito si ottenga un effetto dissuasivo. Rimango dell’opinione che la certezza della pena stessa sia un deterrente molto più efficace. Anche se aver alzato l’asticella consente l’utilizzo di strumenti processuali come le intercettazioni telefoniche e anche questo è un elemento sostanzialmente positivo».

Il premier Renzi ha spiegato che, in questo modo, viene di fatto vanificata la prescrizione in questo ambito di reati.
«Le pene sono state alzate per portare, come effetto di trascinamento, a un allungamento dei tempi della prescrizione. Ecco, io sarei stata più contenta se la riforma della prescrizione fosse stata affrontata, finalmente e una volta per tutte, in maniera complessiva. La proposta dei magistrati è sempre sul piatto: non deve più decorrere intervenuto il primo grado di giudizio».

C’è il ritorno del falso in bilancio…
«Anche questo è un tassello del mosaico estremamente positivo, dopo i provvedimenti del passato avevano portato a una sostanziale depenalizzazione di questo reato. Molto positivi anche i limiti di accesso al patteggiamento: aver previsto la restituzione del maltolto prima di poter accedere allo sconto di pena è una novità che va senza dubbio nel senso giusto».


(intervista pubblicata su La Stampa e Secolo XIX il 22 maggio 2015)

22/05/2015

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