Sui media, per strada e nelle aule di Tribunale espressioni come “tempi biblici della giustizia”, “giustizia ingolfata” o “impunità da prescrizione” sono entrate nel linguaggio comune. Il lamento è generalizzato.
Così come generalizzate sono le critiche alla politica, al Parlamento, che introduce sempre nuove norme penali, complica il processo penale e civile e non risolve la questione della “prevenzione” del contenzioso civile e del lavoro né quella di una moderna ed efficiente regolamentazione dell’accesso alla professione forense.
Analoghe critiche da anni sono rivolte dagli operatori del settore al Ministero, che taglia il personale amministrativo, le risorse per l’edilizia giudiziaria, il lavoro straordinario, i mezzi in un’ottica – a volte cieca – di spending review.
Ma, oltre alle critiche ed ai lamenti, c’è qualcosa che magistrati ed avvocati insieme possono fare ?
E’ possibile organizzare il lavoro giudiziario in modo più razionale ?
E’ possibile trattare prima ed in modo più efficiente i processi e le controversie di maggiore gravità o rilevanza ?
E’ possibile individuare in modo ragionevole questi processi prioritari ?
Il 9 giugno ne discuteranno insieme a Napoli a palazzo di Giustizia – con proposte operative alla mano – magistrati, avvocati, politici e giornalisti.
E’ un’occasione concreta per passare dai lamenti ai fatti.
Apri la locandina (QUI) e partecipa anche tu!
Per gli avvocati sono previsti 6 crediti formativi.
(3 giugno 2014)