a cura di Redazione
Magistratura democratica prende atto che il Governo ha prorogato di dodici mesi la chiusura degli OPG (foto Next New Media – Antigone). Subito il provvedimento è stato criticato da Psichiatria Democratica.
MD auspica che questi ulteriori dodici mesi, sia pure fra le tante emergenze del paese, siano spesi dalle Regioni per realizzare le strutture che sappiano accogliere, nel rispetto della dignità umana, i cittadini finora internati negli OPG. Ad oggi, i lavori sono lungi dall’essere terminati. Ma soprattutto i Dipartimenti di salute mentale devono prendere in carico gli internati e i soggetti che verranno dimessi dalle strutture esistenti e predisporre i Progetti Terapeutico Riabilitativi individuali, anche per favorire il ricorso a misure di sicurezza non detentive alternative all’OPG (come prevedono le sentenze della Corte Costituzionale ).
Ma la tutela dei diritti degli internati merita una ben più ampia riforma che tenga conto della legislazione penale e penitenziaria ancora vigente, da rendere ad esempio compatibile con la gestione esclusivamente sanitaria delle nuove strutture. Deve essere riformato il sistema penale dell’imputabilità e delle misure di sicurezza, superando l’approccio culturale che lega indissolubilmente malattia mentale e violenza, cura e contenimento.
Con la presa in carico del servizio sanitario devono essere riviste le competenze della magistratura di sorveglianza, tutte fondate sul rapporto esclusivo con l’amministrazione penitenziaria. Insomma, c’è un tempo per distruggere e uno per costruire e oggi si impongono non solo nuovi istituti di accoglienza ma anche nuove strade per il rispetto della dignità umana dei malati e per la cura della loro malattia.
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(27 marzo 2013)