Riceviamo e pubblichiamo:
Procura della Repubblica di
Lanciano
Il procuratore della Repubblica
Lanciano, 16 luglio 2012
Comunicato
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OGGETTO:
applicata ad evasore fiscale socialmente pericoloso la normativa in materia di
misura di prevenzione nei confronti degli indiziati di mafia con sequestro
della totalità dei beni
Per assicurare il diritto di cronaca
costituzionalmente garantito, nel rispetto dei diritti delle parti coinvolte,
comunico che questa Procura, utilizzando i metodi delle indagini in materia di
contrasto patrimoniale alle mafie, ha chiesto e ottenuto nei confronti di P.V. ai
sensi dell’art. 20 d.lgs. n. 159/11 (codice antimafia), l’applicazione della misura di prevenzione con contestuale sequestro
della totalità dei beni a lui riconducibili, pur se intestati a prestanome,
e in particolare di:
–
quote
sociali di 4 società attualmente operative, di cui tre operanti nel settore
immobiliare;
–
72
immobili, tra terreni e appartamenti;
–
12
veicoli utilizzati per l’attività aziendale;
–
conti
correnti bancari.
Le indagini sono state svolte dal nucleo di polizia
tributaria del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Chieti che ha
eseguito il sequestro dei beni.
Ricostruita l’attività illecita posta in essere in
circa un ventennio da P.V., ivi compreso il coinvolgimento in fatti di
bancarotta ed evasione fiscale, la
Procura di Lanciano ha proposto l’applicazione della normativa in materia di
misure di prevenzione (prevista dal Codice antimafia e, prima, dalla legge
Rognoni-La Torre nei confronti degli indiziati di mafia), recentemente estesa
alle persone pericolose “dedite a traffici delittuosi e che vivono col provento
di delitti”, inserendo in tale ambito,
per la prima volta in Italia “l’evasore fiscale socialmente pericoloso”: colui
che manifesta una personalità dedita all’evasione fiscale, continua e ripetuta,
come vero e proprio stile di vita.
Il Tribunale di Chieti, competente per il territorio
della Procura di Lanciano, con decreto
del 12 luglio 2012:
a)
ha
applicato a P.V., la misura di prevenzione della sorveglianza speciale per la
durata di tre anni, con obbligo di versare una cauzione di euro 100.000,
ritenendo che “sia dedito abitualmente (e non solo occasionalmente), alla
commissione di reati preordinati alla evasione fiscale (attività posta in essere
sin dal 1993, con notevole impulso a partire dagli anni 2004-2005) e che viva
abitualmente con i proventi di tali attività delittuose”.
P.V.
dovrà, con efficacia immediata e per tre
anni, pena la commissione di un reato, tra l’altro:
o
fissare la propria dimora, senza potersene
allontanare senza preavviso;
o
non rincasare la sera dopo le 20 nel periodo
autunnale e invernale, e dopo le 21 nel periodo primaverile ed estivo; non
uscire dall’abitazione prima delle ore 7;
b) ha accolto
integralmente la richiesta di sequestro
di tutti i beni che da oggi sono gestiti dall’amministratore giudiziario, con
estromissione di P.V. e dei formali titolari.
I beni immobili, all’esito
della confisca, saranno utilizzati per fini sociali da parte dei Comuni che ne
faranno richiesta.
Nella proposta della Procura, all’esito delle indagini
svolte dalla Guardia di Finanza di Chieti, si evidenzia quanto la sistematica evasione
fiscale sia un settore ormai tipico per l’applicabilità delle misure di
prevenzione consentendo più funzionali sequestri diretti a colpire illecite
accumulazioni, intestate a prestanome od opportunamente celate.
Il
procuratore della Repubblica
dott. Francesco Menditto