ROMA – Magistratura democratica esprime una forte preoccupazione per il clima di intolleranza e razzismo manifestatosi da ultimo con il raid al campo Rom di Torino e la sparatoria di Firenze contro i senegalesi. I due episodi segnalano l’accentuazione dell’insofferenza di una parte della popolazione nei confronti degli extracomunitari, vissuti come invasori e usurpatori soprattutto dalle classi più povere, anche a causa della crisi economica e dell’atteggiamento di forze politiche che hanno fomentato i più bassi istinti della popolazione.
Da tempo, i flussi migratori vengono vissuti solo alla stregua di una questione di ordine pubblico. Lo straniero è trattato alla stregua di un “nemico da combattere”, come dimostra l’introduzione, nel 2009, del reato di immigrazione clandestina che punisce non fatti specifici ma una condizione umana (uno status).
La recente legislazione, peraltro, rende più difficile la regolarizzazione ed agevola il passaggio alla clandestinità anche dei migranti regolari. La previsione del c.d. permesso a punti degrada il diritto dello straniero a permanere nel territorio dello Stato in forza di un permesso di soggiorno a semplice concessione revocabile in base a criteri discrezionali, facendo precipitare anche il migrante regolare, oltre al clandestino, ad un grado di precarietà e di ricattabilità mai raggiunti prima.
D’altra parte l’assenza di una legislazione efficace contro il razzismo e la xenofobia non aiuta a migliorare il clima. Certe scelte, nel determinare l’evidente peggioramento della vita dello straniero in Italia, rischiano di deteriorare il tessuto democratico di un Paese la cui Carta Costituzionale si fonda sui valori della uguaglianza e della tutela della dignità di ogni persona, sia o meno cittadino italiano.
In un clima politico che sembra smussare i contrasti tra le forze parlamentari, Magistratura democratica auspica un ripensamento della legislazione vigente e interventi del Governo non solo in materia economica ma anche sul piano del riconoscimento di una tutela giuridica a soggetti che ne sono quasi del tutto privi.
Piergiorgio Morosini
Luigi Marini